(...) Reddito imponibile (anno 2005), case e beni immobili, elenco di azioni e partecipazioni in società, spese elettorali, perfino lauto o la moto posseduta. «Per la prima volta - spiega il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri - i dati di reddito e patrimoniali degli eletti sono a disposizione di tutti. Una scelta coerente con il nostro obiettivo di rendere non solo pubblici, ma anche facilmente accessibili i documenti. Si deve giungere alla realizzazione di un Albo pretorio digitale che metta in rete ogni documento (delibere, mozioni, ordini del giorno, interrogazioni) di competenza del consiglio».
Per ora ci sono i redditi. Con Carlo Montalbetti (Lista Ferrante) a inseguire, seppur a debita distanza, Silvio Berlusconi. Per lui 260mila euro con cui supera anche il sindaco Letizia Moratti «ferma» a 183mila. In compenso si avvicinano ai 4 milioni di euro le sue «spese elettorali», mentre il suo rivale, lex prefetto Bruno Ferrante, dichiara 96mila euro e ne ha impiegati 268mila (14 volte di meno) in campagna elettorale. Almeno a guardar lIrpef, la Moratti perde il confronto con il suo predecessore Gabriele Albertini che nel 2005 dichiarava 290mila euro, un corposo portafoglio di azioni, una Bmw 316 Compact del 1998 e una Vespa 150. In buona posizione, con i suoi 130mila euro il vicesindaco Riccardo De Corato che essendo senatore riceve a Roma il suo stipendio. Di poco alle spalle del sindaco cè Paolo Gradnik, capogruppo della Lista Moratti. Farmacista da 178mila euro, ma anche fondatore e presidente del Banco Farmaceutico, lonlus che distribuisce farmaci da banco alle associazioni che aiutano persone disagiate. Per lui casa a Milano e a Camogli, ma lanno scorso ha venduto la Porsche. Conserva Mini e Vespa. Tra i «poveri» del consiglio anche Milly Moratti, moglie di Massimo presidente dellInter e cognata di Letizia che questanno sale dallultima alla terzultima posizione con poco più di 16mila euro. Poco più, appena 17mila, gli euro dellex segretario cittadino ds Pierfrancesco Majorino. Il più attento ai mercati azionari è il consigliere di Fi Francesco Triscari Binoni: nel nutrito portafoglio titoli, la parte del leone spetta a Unipol con più di 100mila azioni possedute. Basilio Rizzo, invece, ne ha come sempre una di Sea e 100 di Aem. Quantitativi che gli permettono di «occuparsi» con il suo consueto puntiglio delle società partecipate dal Comune. Vincenzo Giudice (Fi), invece, ha 600 azioni Saras, la società di casa Moratti recentemente quotata in Borsa. E lex ministro Giancarlo Pagliarini eletto nella Lega, ma passato presto polemicamente al Gruppo misto? Dichiara box e casa a Milano, in Val dAosta, a Zoagli e Montecampione, oltre a 150mila euro, una Punto, una Panda e una Saab.
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