Sfilano pugni alzati, stanchi cori ripetuti all'infinito, slogan che arrivano da lontano, festosi carri dei centri sociali che pompano musica al massimo, dei movimenti studenteschi e delle associazioni antirazziste. Sventolano tutte le bandiere dei partiti di sinistra, gli ultimi superstiti del partito comunista, lo sparuto gruppo di Liberi uguali, il Pd in grande spolvero, un gruppetto di 5Stelle, i Radicali, le sigle sindacali, la comunità ebraica con i vessilli dei campi di concentramento, gli amici di Israele e la Brigata Ebraica che quest'anno si è spaccata in due. I filo palestinesi con le aggressive contestazioni ormai entrate nel copione, la bandiera dell'Ypg. In tutto 12mila partecipanti, secondo i dati della Questura.
«Oggi occorre una nuova Resistenza che deve trarre dalle radici di sempre la linfa per difendere la condivisione sui nostri valori, su una nuova stagione democratica - ha detto il sindaco Beppe Sala nel suo discorso dal palco di piazza Duomo -.
La democrazia non è un lusso o peggio un'abitudine è una scelta che deve essere confermata giorno per giorno, da tutti noi. Anche a Milano come in tutta Europa, emergono inquietanti segnali di un ritorno di movimenti che si richiamano ad ideologie totalitarie e razziste - ha detto ancora-. Due sono gli elementi su cui concentrarsi: la memoria e una nuova prospettiva di riformismo sociale». «Dobbiamo far vivere la memoria nel presente facendo rispettare le regole della convivenza» per la presidente nazionale Anpi, Carla Nespolo.
Attivisti e simpatizzanti filo palestinesi hanno atteso il passaggio della Brigata ebraica e dei vessilli di Israele per aggredire i manifestanti con fischi e insulti.
«Se non fosse per gli amici della Brigata ebraica e per tutti coloro che trovano finalmente spazio dietro le loro insegne, che rompono un cupo monopolio ideologico, la celebrazione del 25 Aprile di quest'anno sarebbe solo stanca ripetizione di slogan già masticati e che non attirano più nessuno» commenta Matteo Forte, capogruppo di Milano Popolare a Palazzo Marino.
A sfilare con l bandiera di Israele anche Bruno Dapei, ex presidente del consiglio provinciale, il presidenti del municipio 7 Marco Bestetti e del 9, Giuseppe Lardieri, presidente del municipio 9, il consigliere della Lega di municipio 3 Gianluca Boari. Brigata ebraica che ha potuto sfilare a Milano, ma non a Roma per la mancata autorizzazione dell'Anpi.
Per Davide Romano, presidente del Museo della Brigata ebraica di Porta Romana «il 25 aprile è una manifestazione per celebrare la libertà dal nazifascismo, capitalismo e imperialismo non c'entrano nulla. Siamo fortunati a Milano ad avere un Anpi rigoroso.
Mi dispiace solo non vedere bandiere britanniche e americane». «Oggi i veri fascisti stanno da una parte sola» osserva il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli a proposito delle contestazioni. «Chi proclama l'annientamento dello stato di Israele si colloca fuori dal circuito di coloro che difendono la libertà.
Oggi è la giornata in cui celebriamo la liberazione dal fascismo» replica Emanuele Fiano, deputato Pd.
Chiede una presa di posizione forte anche il capogruppo di Forza Italia in regione Gianluca Comazzi: «Chiedo al sindaco Sala di condannare con fermezza questi movimenti che, a differenza del fascismo, sono purtroppo molto attivi».
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