(...)Una posizione piuttosto chiara. Che, però, potrebbe essere «ammorbidita» dalla decisione della sovrintendenza. «Abbiamo deciso di far sospendere i lavori - spiega Artioli - come consentito dal codice Urbani. Una legge di tutela che impone di preservare il bene perché non venga disperso». Solo linizio, dunque, di unistruttoria che potrebbe portare alla decisione di salvaguardare gli stabilimenti del Portello che hanno visto nascere alcuni fra i modelli più prestigiosi della storia dellautomobilismo. «Le motivazioni? Linteresse tipologico e sociale - spiega il soprintendente - che li lega allindustria milanese. Lassessore Sgarbi ci ha segnalato limportanza delledificio, anche set cinematografico di un film di Luchino Visconti e noi oggi, dopo un sopralluogo, abbiamo deciso di fermare i lavori». Certo sembrerebbe proprio un delitto cancellare con qualche colpo di benna i fotogrammi con l«operaio specializzato» Max Cartier e i protagonisti di Rocco e i suoi fratelli, ritratti ai cancelli con alle spalle i simboli dellAlfa.
Un altro mese di vita, dunque, per lex centro direzionale, cuore nel 1952 dell«operazione Giulietta». E che, secondo il progetto approvato dal consiglio comunale già il 12 dicembre del 2000, dovrebbe lasciare spazio a una rotatoria e al tunnel che collegherà piazza Kennedy a via Gattamelata. Per risolvere quello che è diventato ormai un rebus, sono già al lavoro (richiamati in fretta e furia dalle ferie dallamministratore delegato Ennio Brion) i tecnici di Auredia, la società che gestisce i lavori e quelli di Metropolitana milanese che si è aggiudicata lesecuzione delle opere per la viabilità. E che non sembrano davvero aver gradito lo stop forzato. «Era importante fermarsi - ribatte Artioli -. Una volta demolita la palazzina, farne su delle chiacchiere non sarebbe più servito a nulla. Vedremo. Se non diventerà bene culturale, si farà sempre in tempo a ripartire».
Soddisfatto, almeno per ora, Giovanni De Nicola, il promotore della campagna per salvare un pezzo di storia industriale milanese che ha visto accorrere al suo fianco i residenti della zona e le associazioni Cuori alfisti e Registro italiano Giulia. «Il successo della nostra battaglia - esulta il capogruppo di Alleanza nazionale in Provincia - dimostra che la diligenza e la vigilanza dei cittadini possono avere un ruolo decisivo. Ringrazio il sovrintendente che ha ordinato la sospensione dei lavori allimmobile dellex Alfa Romeo, rilevandone il valore di storica testimonianza dellindustrioso lavoro ambrosiano». Ma a Palazzo Marino cè chi non la pensa proprio così. «La salvaguardia del valore storico - attacca Masseroli - era già garantita nel progetto con la ristrutturazione dellex mensa». E poi picchia duro. «Il virus maledetto che ha colpito il centrosinistra e impedisce allItalia di costruire il Corridoio 5, ora infetta anche il centrodestra. Questo è un pessimo esempio. Vuol dire che chiunque si può svegliare e bloccare un progetto già approvato. Non cè più nessuna certezza.
La soprintendenza blocca le ruspe «Non toccate lex sede dellAlfa»
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