Stangata ticket a 2 euro. Sala: "Ma annuale fermo e si potrà pagare a rate"

Il sindaco prova a calmare i ribelli del Pd Giungi: io non vado a spiegarla in periferia

Stangata ticket a 2 euro. Sala: "Ma annuale fermo e si potrà pagare a rate"

Bastone e carota, è la rodatissima strategia della sinistra. Sull'aumento del biglietto Atm da 1,5 a 2 euro a partire dal 2019 (la partenza potrebbe slittare a marzo per evitare la concomitanza con le telecamere antismog di Area B dal 21 gennaio) non si scappa. Lo hanno chiarito il vicesindaco Anna Scavuzzo e gli assessori al Bilancio Roberto Tasca e alla Mobilità Marco Granelli ieri mattina presto al vertice con i capigruppo di maggioranza e lo ha ribadito il sindaco nella giunta che si è riunita a seguire. Sala tenta di evitare un tracollo dei consensi e di riportare all'ordine i «ribelli» del Pd. «Negli ultimi anni - premette su Facebook - abbiamo fortemente aumentato qualità e dimensione del servizio, 12 milioni di km all'anno, ora dobbiamo andare avanti: ulteriore potenziamento e trasformazione del parco bus verso l'elettrico». E arriva al punto: «Dopo parecchi anni di tariffe invariate siamo costretti ad adeguarle, anche perché nello stesso periodo i contributi di Stato e Regione sono significativamente diminuiti. Ciò è inaccettabile, andrebbero premiati i Comuni che continuano a investire». Sala sarà in missione negli Usa la prossima settimana, ha lasciato alcune «indicazioni» di lavoro agli assessori per chiudere il piano Atm al rientro, approvarlo in giunta e portarlo poi in Commissione e consiglio: «Vogliamo intensificare la lotta all'evasione, adeguare il sistema tariffario metropolitano sulla base delle ipotesi già discusse, proteggere e incentivare l'uso quotidiano dei mezzi mantenendo invariato il prezzo dell'abbonamento annuale e consentendone la rateizzazione mensile». L'abbonamento bloccato era una delle richieste avanzate nelle ultime settimane dal Pd. Il capogruppo Filippo Barberis considera ormai indiscutibile il singolo a 2 euro («a fronte dei costi aumentati di 150 milioni all'anno con l'avvio di M5, che saliranno a 270 con la M4, negli ultimi 6 anni abbiamo avuto un taglio di trasferimenti dalla Regione pari a 20 milioni»), ora insiste «bisogna lavorare su blocco abbonamenti e sconti per le fasce deboli». Sulla stessa linea il delegato per le periferie Mirko Mazzali (Milano Progressista): «La questione si gioca su tutela degli abbonati, incentivi per le fasce deboli e parificazione delle tariffe con l'area metropolitana», inteso che per andare ad esempio da Milano a Sesto San Giovanni o Gessate possa bastare il ticket di 2 euro senza sovrapprezzo, «e che il turista giapponese o chi come me usa il mezzo saltuariamente paghi 50 centesimi in più non mi pare questione rilevante». Per il presidente della Commissione Trasporti Carlo Monguzzi il biglietto deve rimanere bloccato «o la gente userà di più l'auto». Il consigliere dem Alessandro Giungi è ancora più deciso: «Questo provvedimento andrà spiegato molto bene soprattutto nelle case popolari e in periferia, io già dico che non essendo convinto dell'aumento non sarò tra questi. Ma sono sicuro - ironizza - che ci sarà la corsa». Posizioni che Barberis definisce «individuali».

Per consigliera del gruppo misto Silvia Sardone il biglietto a 2 euro «è uno scandalo.

É inutile che la giunta spinga sull'uso dei mezzi se poi alza i prezzi, pensi piuttosto ad aumentare la sicurezza». E il coordinatore cittadino di Forza Italia Fabio Altitonante contesta: «Un aumento ingiustificabile, Sala migliori prima il servizio».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica