È un'attesa differente quella con cui Milano si appresta ad affrontare sabato 13 novembre e il suo diciassettesimo corteo No Pass consecutivo, ma la cabala e la superstizione non c'entrano nulla. Aspettando che la linea dura del Viminale sulle manifestazioni di piazza contro il certificato verde che permette di andare al lavoro si concretizzi in una vera e propria circolare emanata dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, il Comitato per l'ordine e la sicurezza si terrà solo domani pomeriggio in prefettura. Le direttive, almeno per il momento, potrebbero essere basiche e limitarsi così al minimo indispensabile, come emerge proprio da Roma.
Quindi presidi statici e sit-in lontani dal centro, dalle attività commerciali e dagli obiettivi sensibili. Oppure cortei, sì, ma rispettando ferree regole e un tragitto ben preciso che non ammette deroghe. Qualora questo non dovesse accadere e i manifestanti, una volta in corteo, decidessero di non mantenere quanto concordato tra gli organizzatori e la Digos alla partenza, l'autorità deputata a gestire l'ordine pubblico, ovvero il questore Giuseppe Petronzi (nella foto) potrebbe decidere un cambio di passo rispetto a quanto accaduto nelle settimane precedenti. Segnando così un punto di svolta nei confronti dei No Pass.
«Bloccare un corteo così imponente, con 4-5 mila partecipanti se non di più, e in una città come Milano, però, è tutt'altro che semplice, bisogna avere grandi risorse - spiegano gli esperti del Reparto mobile di via Cagni -. Sabato scorso il blocco di viale Beatrice d'Este ne è stato un esempio. Inoltre, che fare? Per fermare una manifestazione che cerca di prendere una direzione non prevista comporta da parte nostra (servono almeno 80 uomini), rincorrere i No Pass, pararsi davanti a loro e creare un muro.
Più facile caricare allora? Senz'altro. Tuttavia va sottolineato che il diritto a manifestare va garantito a tutti per ragioni costituzionali e in particolare a coloro che, come questi oppositori dei vaccini e in particolare del Green Pass, non spaccano vetrine, non tirano sassi e comunque non si comportano in maniera violenta. Ricordiamo che si tratta di persone che, seppure possano irritare parecchio, finora si sono sempre comportate pacificamente».
Non va dimenticato inoltre che sempre questo sabato la forza pubblica sarà impegnata in un sit in che prenderà avvio all'Arco della Pace a partire dalla 15 com'è stato preavvisato in questura. Si tratta della protesta No vax organizzata da Children's Health Defense, associazione di Robert F. Kennedy jr. Il figlio di Bobby e nipote dell'ex presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald sarà presente.
L'obiettivo del sit-in riprende proprio quello dell'associazione di Kennedy jr, ovvero «tutelare e proteggere la salute dei bambini e degli adulti, difendere e promuovere il rispetto dei diritti umani, le libertà fondamentali e i principi di
democrazia delle pratiche sanitarie, in particolare promuovendo il principio del consenso informato e la libertà di scelta terapeutica, la tutela del diritto alla privacy, la libertà e la trasparenza in ambito scientifico».
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