Cronaca locale

Gli studenti delle superiori andranno al lavoro in Prefettura

Tra lettere e archivi per imparare la pubblica amministrazione

Sabrina Cottone

Dici amministrazione pubblica e spesso pensi a code, multe e carte bollate, soprattutto quando sei ancora giovane e nelle regoleti capita di vedere più un limite che un aiuto.

Ieri a palazzo Diotti è stato siglato l'accordo per l'alternanza scuola- lavoro tra il Provveditorato di Milano e la Prefettura, la Città metropolitana, il Comune, la Questura, il comando provinciale dell'Arma, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco. E i partecipanti si dicevano l'un l'altro proprio questo, che il bello sta anche nel far svanire la leggenda nera o almeno grigia sulla pubblica amministrazione, per far maggior luce a legalità e sicurezza.

La novità maggiore è in Prefettura, che ha dato la propria disponibilità a ospitare per le attività di lavoro 145 studenti per 12 mesi l'anno. I giovani saranno suddivisi in vari uffici: cittadinanza, ricorsi, patenti, cambio nome e cognome. I ragazzi impareranno tutta la procedura del proprio ufficio, ad esempio la cittadinanza. Faranno poi protocollazione, scansione di documenti, inserimento di dati, preparazione di lettere o attività d'archivio. La previsione è impiegarli anche in conteggi delle pratiche e statistica. Saranno in attività 5 giorni a settimana per 6 ore al giorno per un minimo di 4 settimane. Nessun problema di riservatezza? «Chiaramente aranno destinati a occupazioni che non consentiranno l'accesso a documenti riservati» spiegano dalla Prefettura.

Le ore di alternanza lavoro obbligatorie sono 200 per i licei e 400 negli istituti tecnici e professionali (da svolgere nell'ultimo triennio). Per quel che riguarda Polizia e Carabinieri, l'accordo prevede che tengano corsi di legalità e sicurezza ai ragazzi. Una parte operativa riguarda alcuni comandi di polizia locale, dove saranno inseriti un gruppo di ragazzi con funzioni operative.

Chi andrà a fare attività lavorativa dove? «Per ciascun allievo beneficiario del percorso in alternanza - si legge nel Protocollo d'intesa - è predisposto un percorso formativo personalizzato, coerente con il profilo educativo, culturale e professionale dell'indirizzo di studi, che possa arricchire l'esperienza professionale dello studente e aumentare la conoscenza delle attività svolte dalle Istituzioni che hanno responsabilità in tema di sicurezza.

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