Il Comune dà l'ultimatum alle ferrovie. «Siamo disponibili a discutere e trattare fino al 31 dicembre» dichiara lapidaria l'assessore all'Urbanistica e vicesindaco Lucia de Cesaris. In gioco c'è il futuro dei 7 scali ferroviari dismessi ovvero di intere porzioni, anche centrali, della città, la qualità della vita dei residenti delle zone interessate e di chi viaggia con i trasporti pubblici. Il nodo da sciogliere: come investire i 50 milioni di euro previsti come iniziali plusvalenze previste dalla riqualificazione. «Ferrovie vorrebbe mettere i 50 milioni su nuovi treni - attacca la De Cesaris - ma devono capire che Milano sta facendo un intervento di riqualificazione importante, qui si tratta anche della qualità delle vita dei residenti. Ferrovie deve avere maggiore attenzione all'interesse pubblico». Un esempio? Porta Romana o lo Scalo Farini, area da bonificare (60 milioni di euro il costo dell'operazione a carico dell'operatore), dove le case dei ferrovieri sono in mezzo al deserto. Come dire: le plusvalenze vanno investite in interventi che interessino Milano, ovvero la riqualificazione delle stazioni Romana, Greco, San Cristoforo e Lancetti e la realizzazione di nuove lungo la cerchia ferroviaria: Tibaldi, Dergano e Istria. «Comune e Regione ci devono dire a ferrovie come utilizzare le plusvalenze» la lapidaria risposta di Ferrovie.
Stiamo parlando dell'accordo di programma tra Comune di Milano, Regione Lombardia e Ferrovie dello stato per la trasformazione delle aree ferroviarie dismesse. In ballo 1,1 milioni di metri quadri, 600mila metri quadri di superficie lorda edificabile e più di 500mila metri destinati a verde che attraversano la città: lo scalo merci di porta Romana, scalo ferroviario e stazione di Porta Genova, aree ferroviarie e scalo di San Cristoforo, scalo basso di Lambrate, gli scali di Rogoredo, Greco Breda e Farini. Obiettivo dell'accordo, che non è ancora stato ratificato dopo 8 anni, disciplinare la trasformazione urbanistica delle aree correlandola al potenziamento del sistema ferroviario dell'area milanese.
In pratica si tratta di uno scambio: l'amministrazione concede volumetrie (si parla dello 0,6 di indice di edificabilità, contro lo 0.7 di tutte le altre aree di trasformazione urbana) - 113 milioni di euro il valore degli oneri di urbanizzazione - e ferrovie investe nelle infrastrutture, grazie alle plusvalenze derivante dalla valorizzazione delle aree che fuori dall'accordo non sono edificabili.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.