Tangenti all'università, prof in cella

Tangenti all'università, prof in cella

Scossone per il Comune di Pavia, ma anche per l'università locale. I carabinieri in un'azione congiunta con la Guardia di finanza hanno arrestato l'architetto milanese Angelo Bugatti, responsabile del dipartimento di Ingegneria edile dell'Università di Pavia, attualmente sospeso dai suoi incarichi. E in manette è finito anche Angelo Moro, dirigente del settore Urbanistica del Comune di Pavia, fuori servizio già da qualche tempo.
Stando alle accuse l'architetto, presentando verbali e attestazioni false, si sarebbe fatto rilasciare una concessione edilizia che allargava la precedente per residenze universitarie, consentendo la realizzazione di lavori per edilizia residenziale commerciale. Sarebbe sulla scorta di questa seconda variante al vecchio piano regolatore che l'impresario edile avrebbe cominciato a costruire abitazioni residenziali da vendere sul libero mercato, cosa che avrebbe iniziato anche a fare.
Il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo si è detto incredulo ma speranzoso riguardo al fatto che tutto quanto venga chiarito al più presto. Anche il rettore dell'Università di Pavia, Angiolino Stella, ha voluto far sapere di riporre la «massima fiducia nell'operato della magistratura mentre attendiamo che venga fatta totale chiarezza sulle responsabilità del professore nell'intera vicenda che, ne sono certo, non coinvolge in alcun modo gli organi di governo dell'Ateneo».
È su input del sostituto procuratore di Pavia Paolo Mazza che vengono emesse le due ordinanze di custodia cautelare e la misura interdittiva. Ma nell'ambito dell'operazione che è stata denominata «Punta Est» figurano anche sedici indagati in stato di libertà. Le accuse, a vario titolo, spaziano da quella di corruzione a quelle di truffa in danno all'amministrazione comunale, abuso d'ufficio, falsità materiale, violazione delle norme tecniche di attuazione del vigente piano regolatore del comune di Pavia.
A suffragare il lavoro degli investigatori due carabinieri, un uomo e una donna, che si sono presentati fingendosi una coppia di sposi e hanno ottenuto la conferma del fatto che gli appartamenti si potevano acquistare.
Secondo le accuse, il docente avrebbe ricevuto dal costruttore dei beni e del denaro, attraverso liberalità al dipartimento e tramite la fatturazione di lavori inesistenti.
Il cantiere sequestrato, di 9mila metri quadrati e del valore presunto di 3 milioni di euro, comprende sia le abitazioni universitarie, sia quelle residenziali.
L'operazione ha comportato 5.

752 ore di attività telefonica di intercettazione, 15 perquisizioni tra uffici pubblici e società e private ma anche il sequestro di una grande quantità tra materiale informatico e documentale. Già nei prossimi giorni sono previsti i primi interrogatori. L'inchiesta potrebbe avere ulteriori sviluppi.

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