Tassa sul suolo pubblico: è rinvio La giunta litiga anche sulla moda

Tassa sul suolo pubblico: è rinvio La giunta litiga anche sulla moda

Un altro rinvio. Gli sconti sull’occupazione del suolo pubblico per traslocatori, artisti di strada, gruisti, carico e scarico merci restano in balia del braccio di ferro tra l’assessore al Commercio Franco D’Alfonso e quello alla Cultura Stefano Boeri. Anche nella seduta di giunta ieri mattina hanno litigato sulle deroghe alla moda. Risultato: è saltata la delibera e se ne riparlerà (si spera) venerdì prossimo. Nel frattempo, la stangata per le altre categorie continua. Con la capogruppo del Pd Carmea Rozza che scrolla la giunta: «Il consiglio ha votato una mozione per salvaguardare alcune categorie produttive e ci attendiamo che le indicazioni vengano applicate, si decida presto. Non esiste solo la moda, se ne discuta a parte ma intanto si rendano operativi i ribassi per gli altri casi penalizzati dal nuovo regolamento». Il più eclatante era, appunto, quello dei traslochi. Non era stata prevista una voce ad hoc e le «varie» (a cui corri sponde il coefficiente 0,7) per effetto delle moltiplicazioni tra indici di strada e superficie occupata portava a pagare fino a 6mila euro l’occupazione per il carico e scarico di mobili. Nella nuova versione l’indice scenderà a 0,4 (come le imprese edili), idem il caso dei gruisti. Dopo l’approvazione del bilancio potrebbe scendere ancora, a nel frattempo residenti e imprese potranno già tirare il fiato. Per mimi e artisti di strada sarà prevista la tassa minima (coefficiente 0,2) e l’esenzione totale se non sono previsti incassi. Sarà dello 0,7 il coefficiente per il carico-scarico merci fuori dallo spazio assegnato. Ma il nodo anche ieri è stato la moda. Con le due posizioni distinte (e distanti) dei due assessori. Secondo Boeri deve essere prevista una categoria ad hoc (con il coefficiente minimo 0,2) per moda e design. Sia che si tratti di eventi aperti alla città sia per quei casi in cui i defilè vengono organizzati in spazi pubblici ma chiusi. Il casus belli fu l’affitto dei giardini Montanelli per la sfilata di Richmond a febbraio, il Comune presento un conto di 300mila euro e gli stilisti minacciarono il trasloco in altre città. «Ci sono attività che anche se puramente commerciali hanno un valore di utilità sociale o culturale, fanno il bene della città» è la linea di Boeri. Settori insomma che vanno salvaguardati perchè producono indotto. D’Alfonso invece tira dritto: «Possiamo creare la categoria delle attività civiche, e a quel punto volta per volta un assessore si prenderà la responsabilità di sottoporre alla giunta le ragioni per cui dovremmo concedere la deroga o lo sconto come per i patrocini. Ma non si può modificare l’impianto della delibera per una cinquantina di casi l’anno». Il più imminente è il caso del fuorisalone del Design. L’assessore anticipa che pagheranno il minimo gli eventi organizzati dal Cosmit in via Montenapoleone, «in via Tortona e Savona? Sono tutti eventi e installazioni commerciali, peraltro hanno già pagato e non si pone il problema». Ma il rinvio della delibera dice che un’apertura a tutelare i settori che portano grande indotto alla città si pone, e anche l’assessore Bruno Tabacci attento al Bilancio avrebbe aperto a una riflessione, accogliendo la richiesta di Boeri.


Ieri dunque via libera solo a un fondo da 200mila euro (dovrebbe alzarsi a due milioni per il 2012 dopo l’ok al bilancio) per concedere sconti alla Cosap per quelle tipologie di occupazione, come le feste di via di «rilevante interesse pubblico». I due terzi verranno distribuiti dalla giunta e un terzo dai consigli di zona. Un occhio di riguardo ad Area C e ztl.

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