Taxi, dopo le auto a nolo torna la minaccia abusivi

Ogni anno sono oltre 150 le denunce contro tassisti senza licenza Continua la protesta per la concorrenza di Uber considerata sleale

Taxi, dopo le auto a nolo torna la minaccia abusivi

Sulle nostre strade ogni giorno circolano migliaia di auto abusive, o meglio di auto che prestano servizio abusivamente. E non si tratta solo dell'app Uber contro cui due giorni fa si è scatenata l'ira dei tassisti. A fare concorrenza alle auto bianche ci sono anche i tassisti abusivi e le auto bianche di altri comuni che effettuano servizio fuori dal territorio di competenza. I 5mila tassisti milanesi devono fare i conti giornalmente con la concorrenza sleale di migliaia di autisti.
La pattuglia Freccia 1 del reparto radiomobile dei vigili è impegnata ogni giorno in questa battaglia. Il nucleo è composto da otto agenti «operativi», si dice in gergo, e due negli uffici. Ieri sono arrivati i rinforzi: altri 4 agenti per poter intensificare i controlli come chiedono con rabbia i tassisti milanesi. Ma tant'è, il vuoto normativo e la frammentazione dei regolamenti comunali in materia rendono quasi impossibile contrastare l'illegalità su ruota. Bastano due numeri per rendere l'idea: su centinaia di verbali, solo un'auto è stata confiscata in 10 anni. In media vengono sanzionati 150 tassisti all'anno.
Il problema? Questioni legali, la possibilità di fare ricorsi su ricorsi, la difficoltà di fornire prove circostanziate. Non basta vedere un turista salire su un taxi abusivo: non si può fare un verbale senza la dichiarazione del cliente. Così ogni giorno in stazione Centrale e a Linate operano centinaia di vetture non autorizzate, cui si aggiungono circa duemila auto bianche regolari dei comuni limitrofi che non potrebbero effettuare servizio nel bacino aeroportuale. Nemmeno le sanzioni aiutano: le auto pubbliche di Milano che violano il regolamento comunale si beccano 109 euro di multa non scontabile, solo 80 euro, riducibili del 30%, i taxi degli altri comuni che «sconfinano».
Per non parlare di Malpensa che è terra di nessuno: qui non vige alcun regolamento perchè le amministrazioni che gravitano intorno allo scalo non hanno mai siglato un accordo. Due anni fa i vigili avevano presentato a piazza Scala un progetto ad hoc per il traffico illegale a Malpensa. Si chiedeva la stipula di un accordo intercomunale per regolamentare il servizio e fondi per gli straordinari dei ghisa. «Inutile dire che non se ne fece nulla» ricorda Daniele Vincini, segretario regionale Sulpm. «Come faremo a proteggere i turisti di Expo? Aeroporti e stazioni sono il biglietto da visita della città. Ma senza gli strumenti normativi noi non possiamo fare di più. Chiediamo alla Regione di scrivere un testo per regolamentare il servizio su tutto il territorio lombardo».
Last but not least, il «caso Uber». I tassisti accusano le auto a noleggio con conducente, prenotabili grazie all'app Uber taxi, di sostare illegittimamente sul suolo pubblico in attesa di nuove chiamate e di svolgere un servizio di «para taxi».

Più che altro girano per la città - spiegano i vigili - ma è impossibile produrre prove per dimostrare che stanno commettendo un abuso, l'unico modo sarebbe intercettare le telefonate, cosa impossibile. «Prendiamo atto delle richieste e ce ne facciamo carico - conclude Vincini - però auspichiamo una maggior collaborazione da parte dei tassisti milanesi. finchè non cambiano le norme resta impossibile fare di più».

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