Continua lo sciopero selvaggio dei tassisti milanesi. Una protesta che in qualche caso ha assunto i toni della caccia alle streghe. Le 5000 auto bianche si dividono tra chi ha scelto la strada istituzionale, tracciata dei sindacati e ha ripreso il servizio, e i ribelli incrociano le braccia nonostante il Garante per gli scioperi li abbia definiti illegali. «La protesta dei tassisti, in corso da alcuni giorni a Milano, viola i principi della legge sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici - spiega Roberto Alesse, presidente dell'Autorità di garanzia - e si pone, pertanto, al di fuori delle regole da essa stabilite». L'Autorità accerterà le responsabilità sia individuali, sia quelle riconducibili ad un soggetto collettivo, al fine di adottare le relative sanzioni previste dalla legge».
Intanto è fissato per oggi il doppio incontro (con le rappresentanze sindacali dei taxisti e con l'assessore Maran) con il ministro per i Trasporti e le infrastrutture Maurizio Lupi che sarà chiamato a giudicare la proposta di legge, articolata in cinque punti, formulata dall'assessore alla Mobilità del Comune Pierfrancesco Maran la settimana scorsa. Un incontro cui chiedono di partecipare anche i tassisti fuori dalle sigle sindacali, «i ribelli» che stanno scioperando. La proposta rimarrà sul sito di Palazzo Marino ancora una settimana per ricevere modifiche e commenti. Che finora dagli addetti ai lavori non sono arrivate, come ha sottolineato lo stesso Maran ieri.
Dai tassisti «ho sentito tante bombe carta ma non tanti suggerimenti migliorativi» rispetto alla proposta in «cinque punti» dell'amministrazione polemizza l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran. Riguardo alla protesta contro il servizio Uber e le contestazioni a lui indirizzate dai tassisti Maran ha detto che «non possiamo fare a guardie e ladri con i singoli» operatori del servizio Uber: «Noi possiamo sanzionare il singolo, ma non l'applicazione, e i controlli che si possono mettere in atto sono insufficienti rispetto a un uso massivo del servizio». Per questo «serve un meccanismo che preveda degli oneri per l'applicazione». Di qui la proposta del Comune «che può sempre essere migliorata - spiega Maran -. Serve una regolamentazione e noi non abbiamo detto che sono cavoli del governo, non abbiamo scaricato la responsabilità su altri: se lo avessi fatto, mi sarei trovato meno oggetto di una campagna personalizzata contro di me». Finora però «ho sentito tante bombe carta ma non tanti suggerimenti migliorativi».
«La proposta di Maran è solo un condono, legalizza ciò che è illegale. Non possono controllare gli abusivi? È un problema del Comune, non certo nostro. Inoltre - continua il rappresentante de I ragazzi del gazebo, il gruppo auto organizzato della Centrale - noi ci hanno sempre contorllato con due pattuglie, non si capisce perché non possano fare la stessa cosa con Uber».
Dall'opposizione continua ad arrivare sostegno alla protesta.
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