Il teatro «off» va in scena nei quartieri

Tutto pronto per la rassegna che dal 9 ospiterà spettacoli sperimentali

Marta Calcagno Baldini

«Off» come fuori dal comune. «Off» come insolito, come improvviso, come sperimentale. «Off» come il Festival nato per parlare alla gente, «esattamente come il jazz», dice Renato Lombardo, da oltre trent'anni organizzatore di eventi legati al teatro e alla musica jazz internazionale, nonché l' ideatore del Milano Off F.I.L. Festival, la rassegna di teatro che sta per partire nella sua seconda e più ampia edizione quest'anno (50 compagnie italiane e non, 400 spettacoli in 15 spazi e dove F.I.L sta per Felicità Interna Lorda, il quoziente che questa rassegna si promette di aumentare). Dal 9 al 18 giugno infatti la città si trasforma in un palcoscenico per ospitare un teatro fuori dagli schemi, e anche fuori dai suoi luoghi più celebri e frequentati per scoprire anche nuove aree e spazi dedicati ad una cultura non convenzionali: dal Quartiere Isola (alla Stecca 3.0, la casa per associazioni e attività socio culturali progettata da Stefano Boeri, al Teatro Verdi, all'Isolacasateatro e altri), dove l'anno scorso l'Off è nato, il Festival si allarga e per questa nuova edizione arriva fino allo Spazio Lambrate, che ospita diverse sale per attività culturali nel periferico quartiere dell'arte milanese, il Teatro La Scala della Vita, il Teatro del Borgo oltre ai celebri (seppur off) Teatro della Memoria e Teatro Libero e altri luoghi compreso l'Unicredit Pavilon in piazza Gae Aulenti, nel rinnovato quartiere di Porta Nuova. È proprio da qui che partirà il Festival venerdì 9: una serata in cui artisti già affermati del calibro di Enrico Intra, Enrico Bertolino o Raul Cremona racconteranno al pubblico i propri anni di inizio carriera e, tra performance e parole, si apriranno senza riserve ai presenti dedicando la serata ai veri emergenti protagonisti delle date successive.

Dall'11 giugno, rappresentazioni dedicate a grandi e bambini, con artisti italiani e non. Come i Revoluclown, irriverenti e rivoluzionari clown che da Barcellona arrivano a La Stecca con il loro show adatto a ogni età, o come «Abdulino va alla guerra» di Circomare Teatro.

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