Telecamere addosso ai vigili, ma gli agenti non sanno nulla

Il Comune ha acquistato 50 «bodycam» per le divise De Corato: «Così finalmente proteggeremo i ghisa»

Telecamere addosso ai vigili, ma gli agenti non sanno nulla

Sembrerebbe tutto pronto, ma in piazza Beccaria nessuno sa nulla. Dovrebbero essere già state consegnate le 50 body cam in dotazione degli agenti della polizia locale, in particolare vigili di quartiere e nuclei Cobra, quelli del pronto intervento per intenderci. Il bando risale al 2017, le telecamere sono state acquistate e consegnate, ma al comando dei vigili nessuno ancora ha ricevuto disposizioni. È vero anche che gli agenti della polizia locale hanno già utilizzato, in forma sperimentale, le telecamere da applicare sulla divisa. «Ma che fine ha fatto il progetto?», si chiede l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo de Corato.

I fatti: nel 2017 il Comune ha partecipato al bando per complessivi 165mila euro per l'acquisto di 50 telecamere portatili dette body cam. Il progetto è stato cofinanziato dalla Regione per 50mila euro (limite massimo consentito) e tale importo è stato liquidato a dicembre. Si tratta sostanzialmente di telecamere della grandezza di un pacchetto di sigarette che si applicano sulla divisa degli agenti all'altezza del petto. Sono telecamere riconoscibili e ad alta resistenza agli urti e alle colluttazioni. Le body cam sono in grado di mantenere le registrazioni che possono essere attivate manualmente o anche in automatico, per esempio in corrispondenza dell'estrazione della pistola dalla fondina o all'accensione della sirena della volante, a seconda di come viene settata, per 12 ore. Non solo, l'occhio elettronico, che ha una definizione di 1.080 pixel, invia i filmati criptati alla Centrale operativa protetta da uno schema informatico complesso. Rete specifica e molto complessa. Da gennaio è stato attivato un protocollo operativo coinvolgendo il responsabile della Privacy.

A oggi il sistema è stato allineato ed è in fase avanzata di test - dicono da Palazzo Marino - per la trasmissione delle immagini alla centrale. Entro una quindicina di giorni dovrebbero partire i primi corsi per gli agenti, dopodiché le telecamere entreranno nella dotazione di vigili di quartiere e nucleo di pronto intervento. Favorevoli i ghisa che in parte hanno già sperimentato con successo il sistema. «Il test aveva dato buoni risultati in passato - spiega Daniele Vincini, segretario regionale del Sulpm - A livello preventivo chiediamo però al comando che vengano date istruzioni precise agli agenti: nel momento in cui il reato non è stato consumato bisogna avvertire le persone che sono state filmate, obbligo che non sussiste in presenza di flagranza di reato». «È un bene che il Comune abbia deciso di adottare questa misura.

Considerate le numerose problematiche di sicurezza che si verificano quotidianamente in tutta la città - commenta l'assessore regionale Riccardo De Corato - spero che questo strumento innovativo e molto utile per gli agenti della polizia locale venga effettivamente messo a loro disposizione a brevissimo».

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