Traffico di uomini: "Sconto per i bimbi"

Arrestati dieci stranieri che portavano in Francia i clandestini per 300 euro ciascuno

Traffico di uomini: "Sconto per i bimbi"

Lo sconto previsto per i bambini portava la cifra dovuta a 700 euro invece che 900. Per il resto i trafficanti erano irremovibili sui pagamenti, tanto da rinchiudere in auto i clandestini trasportati finché non saldavano. L'inchiesta affidata dalla Dda di Milano alla Guardia di finanza di Lodi ha ricostruito i molti viaggi oltreconfine organizzati da un gruppo di stranieri. In cambio del trasporto in Francia pretendevano 3-400 euro a persona.

Le persone arrestate sono dieci, otto egiziani e due pachistani. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di esseri umani. In almeno 49 occasioni hanno portato all'estero dall'Italia diverse centinaia di immigrati. Famiglie, bambini, stranieri senza documenti ma anche criminali, per stessa ammissione di uno degli indagati. L'organizzazione di passeur «sfruttava la disperazione degli immigrati», come scrive nell'ordinanza di custodia cautelare il gip Livio Cristofano. L'indagine è nata dal fermo nell'agosto del 2017 da parte dei finanzieri di Lodi di un cittadino egiziano che aveva con sé carte d'identità, passaporti, buste paga e titoli di viaggio. Inizialmente si è attivata la Procura di Lodi, poi il trasferimento per competenza alla Dda milanese con il procuratore aggiunto Alessandra Dolci e il pm Adriana Scudieri. Gli arrestati avrebbero creato un'organizzazione, scrive ancora il gip, «impegnata nella frenetica attività di trasporto di immigrati clandestini, provenienti in particolare da due aree geografiche, il Nord Africa e l'Asia Centrale, in ingresso e in uscita dal territorio nazionale verso altri Paesi Ue». Spiega la Gdf che «la capillare organizzazione era capace sia di entrare in contatto, tramite i propri canali, con gli immigrati che intendevano attraversare l'Europa, sia di pianificare e curare i viaggi che si svolgevano in genere lungo il traforo del Monte Bianco per raggiungere la Francia». I migranti arrivati attraverso la Turchia o la Grecia, continua il giudice, «venivano raccolti in piccoli gruppi e trasportati altrove mediante grosse autovetture, del tipo van, in genere a sette o più posti, grazie ai cosiddetti passeur, cioè i traghettatori che fanno la spola fra i confini nazionali di più Stati per trasferire clandestinamente persone». I trafficanti avevano metodi «raffinati», viaggiavano di notte e usavano «un reticolo di autisti e accompagnatori» per fare la staffetta, avvertire i complici in caso di controlli e dare meno nell'occhio. Il gruppo faceva anche viaggi di ritorno, portando in Italia altri clandestini, e offriva ospitalità in basi nel basso Lodigiani, Cremasco e sud Milanese. «Io ho portato quel Pathan che aveva ammazzato due persone ed era scappato dalla Grecia.

Io l'ho portato qua in Italia», dice intercettato uno degli indagati, Hussain Manzoor. E Yasser El Sharkawy a un aspirante cliente che gli chiede perché non passa da Ventimiglia: «Non facciamo Ventimiglia, è pericoloso. Saremo (saremmo, ndr) arrestati».

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