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Al Centro sperimentale di cinematografia sessanta tra le più belle locandine sui film girati in città

L'idea è nata nei corridoi di Telelombardia, a ottobre dell'anno scorso, nelle pause di una trasmissione di calcio. Lapo De Carlo, giornalista, direttore di Radio Milaninter e conduttore su Telemilano dei «Cinematti» con Tabata Caldironi, e Vito Elia, opinionista e collezionista di manifesti cinematografici, tra una battuta sul Milan e una polemica sull'Inter, si sono messi un testa un'idea meravigliosa: raccontare Milano attraverso il cinema, raccontare Milano con le locandine. La Milano dei film in una mostra. Quasi nove mesi dopo, praticamente un parto, ecco «Milanifesto», che si inaugura domani alla Manifattura Tabacchi, patrocinato dalla Regione Lombardia e ospitato dal Centro sperimentale di cinematografia. «Vito Elia ha qualcosa come 60mila locandine, noi ne abbiamo selezionate una sessantina, artigianali ma meravigliose, veri cult». Una mostra itinerante che non si limita a far vedere. Racconta. «Racconta le trasformazioni di una città che per metà è rimasta la stessa e per metà è totalmente cambiata. Racconta una città che ha sempre rappresentato l'avamposto più avanzato del futuro, il simbolo della trasformazione perenne. Nessuna città in Italia è cambiata quanto Milano». Anche se il cinema non l'ha sempre raccontata come meritava: «Milano veniva scelta per un certo tipo di cinema. Una città laboriosa, moderna, ma sempre un po' triste, malinconica. Il posto ideale per rivelare disumanità e contrasti». Tanto da creare persino dei paradossi: «Spesso realizzavano a Roma film ambientati a Milano. Milano Violenta , che è del 1976, ha la sequenza di un inseguimento che comincia a Milano, sui Navigli, piazza Gorizia, e finisce a Cinecittà... Nel film La Banda Vallanzasca poi Vallanzasca non c'entra nulla. E nemmeno Milano». Ci sono opere però che hanno fatto la storia: « Miracolo a Milano , Milano calibro 9 , forse il miglior film del genere poliziesco, e Rocco e i suoi fratelli per esempio. A me è caro però Il posto , dove recita mio zio Valentino De Carlo, che è uno dei più grandi storici di Milano».

Ogni film e la sua locandina in mostra ha una carta d'identità. Non solo: «Ci sono tutte le vie di Milano in cui il film è stato girato. Tipo: L'audace colpo dei soliti ignoti , Alzaia Naviglio grande, via Molino delle Armi delle Armi e così via». E il confronto fotografico tra la Milano di oggi e la Milano del film: «Merito dei ragazzi di Squadra Volante Ligera, che sono anche gli autori del libro Milano si gira . Hanno un sito fantastico dove hanno realizzato questo confronto fotografico per un migliaio di film». Ci saranno anche due serate, a metà settembre, una dedicata ai misteri di Milano e una, in linea con l'Expo, dedicata alla cucina milanese.

La mostra si muove su quattro tappe: da domani al 31 luglio alla Manifattura Tabacchi, ingresso gratuito; dal 18 al 20 settembre all'Area Pergolesi; dall'1 al 27 ottobre al Capitol 55 di Rho e dal 29 ottobre al 1 novembre a Villa Tittoni di Desio. Ciak, si gira...

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