Pd e sindacati ai ferri corti. E la Cgil va da Forza Italia

Incontro su lavoro e innovazione all'Umanitaria Azzurri: «Governo ostile alle parti sociali, noi no»

Pd e sindacati ai ferri corti. E la Cgil va da Forza Italia

«La buona politica per il buon lavoro». Mentre Pd e sindacati sono ai ferri corti, Forza Italia dialoga coi centri sociali. Lo ha fatto anche ieri all'Umanitaria in via San Barnaba con quattro sue candidate: Benedetta Cosmi, Elena Centemero, Valentina Aprea (assessore regionale a lavoro e formazione) e Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale in Lombardia. Al centro dell'incontro il lavoro 4.0, ovvero la quarta rivoluzione industriale vista dal punto di vista dell'occupazione. Il tavolo è stato coordinato da Benedetta Cosmi, un'esperta del settore (è direttore del dipartimento innovazione della Cisl di Milano, e in libreria fra l'altro col suo quinto libro: «È il futuro, bellezza! I giovani e la sfida del lavoro»). Forza Italia parla di formazione, contratti, prospettive occupazionali. E ne ha ragionato ieri con Angelo Colombini, segretario confederale Cisl (responsabile delle Politiche contrattuali del settore Industria, artigianato, ambiente, sicurezza ed energia), con il segretario Cisl Milano Metropoli Carlo Gerla. Per la Uil c'era Serena Bontempelli responsabile mercato del Lavoro, e per la Cgil Marcello Scipioni capo dipartimento innovazione digitale. E anche la Cgil ha sottolineato l'importanza di simili iniziative di ascolto dei corpi intermedi, in una fase in cui perfino il Pd, nel nome della disintermediazione, ha preferito andare avanti da solo. Idealmente, poi, l'iniziativa di ieri ha portato avanti un percorso che per gli «azzurri» è iniziato con «IdeeItalia», che a novembre ha chiamato a raccolta a Milano una serie di interlocutori di altissimo livello nel campo dell'economia e delle professioni. «È chiaro a tutti - ha detto Mariastella Gelmini - che la vera emergenza del Paese è il lavoro, che la politica dei bonus del Pd non sfiora nemmeno». «Per noi - ha aggiunto - le forze sociali sono l'interlocutore principale nelle scelte di programma e non condividiamo l'ostilità che spesso questo governo ha manifestato nei confronti dei sindacati». Cosmi ha spiegato: «Andranno accorciate le distanze, abbattuti i compartimenti stagni. Le priorità sono l'occupazione giovanile e di chi nell'economia dei lavoretti non ha più trovato sicurezze. I ragazzi non sono svogliati. Sono appassionati». «Serve una scuola europea, dove le nostre tradizioni culturali siano valorizzate ma senza rinunciare a laboratori, pratica, flessibilità tipica degli altri paesi». «Buone relazioni sindacali, aiuteranno a evitare equivoci per esempio sul delicato tema formazione lavoro». «Per rimettere in moto il lavoro - ha proseguito Gelmini - occorre una forte iniezione allo sviluppo del Paese, a partire dal cuneo fiscale, dal costo del lavoro e dagli oneri accessori che zavorrano le nostre imprese. Il piano Industria 4.0 ha luci e ombre, occorre più determinazione e politiche di defiscalizzazione più nette. C'è poi la formazione, che vogliamo affrontare con la proposta di estendere a livello nazionale il modello lombardo».

E una delle artefici di questa «ricetta», Valentina Aprea, ha ricordato che «il modello lombardo delle politiche attive del lavoro basato sulla Dote Unica Lavoro può costituire, insieme ad altre puntuali proposte contenute nel programma di Forza Italia, una risposta valida alle tante aspettative di imprenditori e lavoratori di ogni età che sono chiamati ad un nuovo protagonismo nel mercato del lavoro 4.0».

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