Milly garantisce: «Ferrante chiuderà il centro alle auto»

Chiara Campo

Chiudere il centro storico alle auto. Impegno di cui Milly Moratti, consigliere comunale dei Verdi, candidata a Palazzo Marino nella Lista civica di Bruno Ferrante e aspirante assessore all’Ambiente («forse sì, sarebbe una soluzione ottima e gradita», ammette) si farà garante se l’Unione vincerà le elezioni. «Lo aveva indicato un referendum popolare 20 anni fa», ricorda. Assicura che «è d’accordo tutto il centrosinistra», ma ammette che ci si potrà arrivare solo «dopo aver garantito un “pacchetto” di interventi, altrimenti sarebbe disonesto. Bisogna prima rivedere il piano parcheggi, privilegiando la destinazione ai residenti; potenziare i mezzi pubblici dai parcheggi di corrispondenza al centro e il car pooling; applicare una “logica della logistica”, oggi le aziende non hanno magazzini in città perché costano troppo e sulle strade ci sono camioncini per il trasporto di merci e servizi a ogni ora del giorno. Ci vuole più criterio».
Milly Moratti sostiene che «la situazione è di assoluta emergenza». E a prova di ciò che dice porta i dati sul pm10 e il pm2,5 rilevati - dalla stazione fissa di via Vico nel primo caso e dal laboratorio mobile nel secondo - dall’osservatorio di ChiamaMilano. Tra ottobre e aprile la soglia limite delle polveri sottili (50 microgrammi al metro cubo) è stata superata 146 giorni su 209, pari a circa il 70% dei rilievi effettuati, mentre il limite giornaliero massimo di 35 proposto in ambito europeo per il Pm2,5 è stato oltrepassato 102 giorni su 136, circa il 75% delle volte. Per l’epidemiologo dell’Istituto nazionale dei tumori, Paolo Crosignani, «il particolato sottile non provoca danni solo all’apparato respiratorio, ma può addirittura nsinuarsi nel torrente circolatorio e provocare gravi disturbi cardio-circolatori».
Secondo la candidata della lista Ferrante, i blocchi del traffico «non dovrebbero essere limitati solo al periodo invernale, ma fatti ad intermittenza». I milanesi, è convinta, «per la salute sono pronti a qualche sacrificio».

E della cognata Letizia Moratti, candidata sindaco della Cdl, boccia l’idea del ticket d’ingresso in città: «È l’ultima “spiaggia” da prendere in considerazione, perché è discriminatoria nei confronti dei lavoratori che ogni mattina vengono in città per lavorare».

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