Minacce e polemiche: è allarme Angelo Mai

Una signora denuncia: «Gli occupanti mi hanno detto: ti ammazziamo»

Daniele Petraroli

I cittadini del rione Monti sono arrivati al limite. La questione dell’Angelo Mai, infatti, non riguarda più solo il destino del Viscontino (che nell’ex convitto dovrebbe finire) ma la vivibilità di un intero quartiere. Dopo due anni di occupazione, e di conseguente frastuono notturno per i residenti, la notte tra il 7 e 8 giugno si è rischiata anche l’aggressione. Vittima una signora francese che a mezzanotte ha chiesto agli occupanti di abbassare la musica perché non riusciva a dormire ottenendo solo di essere insultata pesantemente e minacciata. «La cosa che mi ha spaventato molto - si legge nella denuncia presentata il giorno successivo ai Carabinieri della Stazione Viminale - è che mi hanno minacciato dicendo che mi avrebbero lanciato delle bottiglie di benzina sul mio terrazzo (...). Non è la prima volta che ci sono degli screzi con gli occupanti dell’Istituto Angelo Mai perché sono soliti fare feste con musica ad alto volume tutti i giorni della settimana che proseguono per tutta la notte fino alle ore 4». Siamo arrivati anche alle minacce di morte. «Mi hanno detto che il giorno dopo - prosegue la denuncia - mi avrebbero dato fuoco con tutta la casa, a mia figlia hanno detto che quando l’avrebbero vista per strada l’ammazzavano e a mio marito hanno detto che lo avrebbero ammazzato a colpi di spranga una di queste mattine quando sarebbero venuti apposta per lui».
Non meno tesi sono i rapporti all’interno della sinistra sull’Angelo Mai. Dopo la discussione lo scorso 26 maggio durante una conferenza stampa all’interno dell’ex convitto tra il segretario Ds del centro Fabio Nicolucci e il vicepresidente del consiglio provinciale di Rifondazione Nando Simeone, sono scesi in campo i «Genitori democratici», del Viscontino e del I municipio. Dopo un duro attacco alla stampa che si è espressa in questi mesi in favore dell’occupazione (Repubblica, Unità, Messaggero e Liberazione, «giornali di cui siamo abituali lettori») la lettera dell’associazione vicina al mondo dei «girotondi» è una lunga accusa alle scelte ambigue del Campidoglio. «La stampa e finanche una consigliere comunale del centrosinistra (Adriana Spera di Prc, ndr) - si legge nel documento - incoraggiano queste pratiche e al tempo stesso dimostrano la forte tentazione di minimizzare la presenza della nostra scuola sul territorio come si trattasse di una realtà minore che riguarda pochi studenti, per giunta privilegiati (...). Oggi i nostri ragazzi, i loro insegnanti e l’intero quartiere seguono con perplessità questa ambigua vicenda da una scuola che vede crollare impalcature (...) E guardiamo con delusione alle troppe strumentali parole dette in difesa della scuola pubblica dalle stesse persone che oggi sostengono l’occupazione. Fughiamo ogni ambiguità, chiediamo chiarezza anche ai nostri rappresentanti al consiglio comunale a agli organi di informazione.

Impegniamoci fino in fondo affinché l’Angelo Mai venga finalmente consegnato ai legittimi destinatari». «La verità - spiega l’architetto Antonio Giannini - è che i monticiani sono esasperati. Fa male vedere che in uno Stato civile si debbano sopportare certi soprusi».

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