Pierluigi Bonora
da Milano
Si conoscerà con tutta probabilità oggi il nuovo assetto del consiglio di amministrazione della Fiat. Il board sarà infatti allargato da undici a quattordici membri attraverso lingresso di tre indipendenti che saliranno così a otto dagli attuali cinque (Angelo Benessia, Flavio Cotti, Luca Garavoglia, Hermann Josef Lamberti e Pasquale Pistorio). Molti i nomi circolati in questi giorni. Da una rosa di almeno dodici persone, ieri sera i candidati neoconsiglieri della Fiat erano ormai definiti. E ad avvalorare le voci sulla volontà di Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne di orientarsi su profili di peso e di assoluto prestigio, ecco spuntare i nomi di Vittorio Mincato e Gian Maria Gros-Pietro, rispettivamente neopresidente di Poste Italiane e numero uno di Autostrade Spa.
Nessuna conferma, ovviamente, ma negli ambienti finanziari e industriali quelle di Mincato (la sua nomina non sarebbe una sorpresa visto che in passato un altro ex Eni, come Franco Bernabè, è stato nel cda torinese) e Gros-Pietro venivano indicate tra le candidature in lizza per i posti nel cda. Ma anche un altro nome, ieri sera, era tra i papabili nuovi consiglieri, anche se non come indipendente. Si tratta di Virgilio Marrone, direttore generale dellIfi, la holding finanziaria degli Agnelli, nonché membro del board di Sanpaolo Imi, che tra le banche del convertendo dovrebbe essere lunica a mantenere il ruolo di azionista Fiat da settembre. Un fatto è certo: per i nuovi consiglieri del Lingotto, la cui nomina sarà sottoposta allattenzione dellassemblea di giovedì 23 giugno,
Montezemolo e Marchionne hanno puntato su figure professionali di grande spessore. Lattesa dei nomi, insieme ai dettagli del piano di rilancio rivisitato di Fiat Auto, che lamministratore delegato del Lingotto presenterà allassemblea degli azionisti il 23 e ai sindacati entro il mese, non ha infiammato il titolo in Borsa. Ieri lazione torinese ha battuta la fiacca, chiudendo con un meno 0,65% a 5,91 euro.
A Mirafiori, intanto, lattenzione è tutta concentrata sullinizio della prossima settimana. Il debutto della nuova Alfa Romeo 159 è fissato lunedì a Monaco, in casa praticamente della rivale Bmw. «È un momento storico per il marchio - afferma al Giornale Karl-Heinz Kalbfell, da questanno alla guida del polo Alfa-Maserati, ed ex top manager proprio del gruppo bavarese -, la 159 è il modello che rilancerà il Biscione in Europa e negli altri mercati». Per Alfa Romeo la situazione è delicata: da locomotiva del gruppo Fiat, da alcuni mesi la casa è finita sul binario morto. In Europa, tra gennaio e aprile, la sua quota è scesa sotto l1%, mentre in Italia la penetrazione nei primi 5 mesi dellanno è passata dal 3,47 al 2,98 per cento. Kalbfell, comunque, è deciso a vincere la scommessa: «Tutti i costruttori attraversano momenti di debolezza, ma sono convinto che con i nuovi prodotti lazienda ce la può fare. Io, poi, sono abituato a guardare avanti». Ma a impegnare Kalbfell non è solo il rilancio di Alfa Romeo. Tra un mese lex numero uno della Rolls-Royce presenterà a Marchionne il piano di sviluppo della Maserati e, verosimilmente, tutte le integrazioni realizzabili con il Biscione.
«Dico solo - osserva - che la prima Maserati firmata da me la vedrete nel 2006 (sarà la riedizione del Coupé, per il quale sono stati interpellati sia Giugiaro sia Pininfarina, ndr) -; a Modena ho trovato un piano di sviluppo già avviato, solido e convincente. Da parte mia non ho dovuto cambiare molto. Per raggiungere gli obiettivi sono alle prese con risparmi (grazie alle sinergie tra Biscione e Tridente), volumi e nuovi mercati».
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