Mincato e Gros-Pietro verso il cda Fiat

Kalbfell al “Giornale”: «L’Alfa 159 sarà l’auto del rilancio. Ecco il piano Maserati: nel 2006 firmerò la prima novità»

Pierluigi Bonora

da Milano

Si conoscerà con tutta probabilità oggi il nuovo assetto del consiglio di amministrazione della Fiat. Il board sarà infatti allargato da undici a quattordici membri attraverso l’ingresso di tre indipendenti che saliranno così a otto dagli attuali cinque (Angelo Benessia, Flavio Cotti, Luca Garavoglia, Hermann Josef Lamberti e Pasquale Pistorio). Molti i nomi circolati in questi giorni. Da una rosa di almeno dodici persone, ieri sera i candidati neoconsiglieri della Fiat erano ormai definiti. E ad avvalorare le voci sulla volontà di Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne di orientarsi su profili di peso e di assoluto prestigio, ecco spuntare i nomi di Vittorio Mincato e Gian Maria Gros-Pietro, rispettivamente neopresidente di Poste Italiane e numero uno di Autostrade Spa.
Nessuna conferma, ovviamente, ma negli ambienti finanziari e industriali quelle di Mincato (la sua nomina non sarebbe una sorpresa visto che in passato un altro ex Eni, come Franco Bernabè, è stato nel cda torinese) e Gros-Pietro venivano indicate tra le candidature in lizza per i posti nel cda. Ma anche un altro nome, ieri sera, era tra i papabili nuovi consiglieri, anche se non come indipendente. Si tratta di Virgilio Marrone, direttore generale dell’Ifi, la holding finanziaria degli Agnelli, nonché membro del board di Sanpaolo Imi, che tra le banche del convertendo dovrebbe essere l’unica a mantenere il ruolo di azionista Fiat da settembre. Un fatto è certo: per i nuovi consiglieri del Lingotto, la cui nomina sarà sottoposta all’attenzione dell’assemblea di giovedì 23 giugno,
Montezemolo e Marchionne hanno puntato su figure professionali di grande spessore. L’attesa dei nomi, insieme ai dettagli del piano di rilancio rivisitato di Fiat Auto, che l’amministratore delegato del Lingotto presenterà all’assemblea degli azionisti il 23 e ai sindacati entro il mese, non ha infiammato il titolo in Borsa. Ieri l’azione torinese ha battuta la fiacca, chiudendo con un meno 0,65% a 5,91 euro.
A Mirafiori, intanto, l’attenzione è tutta concentrata sull’inizio della prossima settimana. Il debutto della nuova Alfa Romeo 159 è fissato lunedì a Monaco, in casa praticamente della rivale Bmw. «È un momento storico per il marchio - afferma al Giornale Karl-Heinz Kalbfell, da quest’anno alla guida del polo Alfa-Maserati, ed ex top manager proprio del gruppo bavarese -, la 159 è il modello che rilancerà il Biscione in Europa e negli altri mercati». Per Alfa Romeo la situazione è delicata: da locomotiva del gruppo Fiat, da alcuni mesi la casa è finita sul binario morto. In Europa, tra gennaio e aprile, la sua quota è scesa sotto l’1%, mentre in Italia la penetrazione nei primi 5 mesi dell’anno è passata dal 3,47 al 2,98 per cento. Kalbfell, comunque, è deciso a vincere la scommessa: «Tutti i costruttori attraversano momenti di debolezza, ma sono convinto che con i nuovi prodotti l’azienda ce la può fare. Io, poi, sono abituato a guardare avanti». Ma a impegnare Kalbfell non è solo il rilancio di Alfa Romeo. Tra un mese l’ex numero uno della Rolls-Royce presenterà a Marchionne il piano di sviluppo della Maserati e, verosimilmente, tutte le integrazioni realizzabili con il Biscione.
«Dico solo - osserva - che la prima Maserati firmata da me la vedrete nel 2006 (sarà la riedizione del Coupé, per il quale sono stati interpellati sia Giugiaro sia Pininfarina, ndr) -; a Modena ho trovato un piano di sviluppo già avviato, solido e convincente. Da parte mia non ho dovuto cambiare molto. Per raggiungere gli obiettivi sono alle prese con risparmi (grazie alle sinergie tra Biscione e Tridente), volumi e nuovi mercati».

Kalbfell si è posto un primo traguardo: vendere 6mila Maserati alla fine del 2005, il 120% in più rispetto al 2004, «ma il vero target - aggiunge - è quota 10mila, che penso si possa anche superare». Di accordi, per ora, nessun cenno perché «l’importante è guardare ai nostri punti di forza: Alfa è un partner naturale per Maserati, ma non ci saranno mescolanze».

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