Si sa, gli annunci del ministro degli esteri palestinese Mahmoud Zahar non vanno sempre presi alla lettera. Quando, tempo fa, scrisse al segretario generale dellOnu Kofi Annan facendo intendere daver inserito nella missiva un accenno alla soluzione dei «due Stati» il ministro non attese neanche 24 ore per autosmentirsi e presentare alla stampa un testo completamente rifatto. Prima di lui altri suoi colleghi di governo sono stati seccamente e impietosamente smentiti dopo aver rivelato misteriosi incontri con diplomatici francesi e fantomatici inviti in India. Nonostante i precedenti il ministro degli esteri Mahmoud El Zahar ci riprova.
A sentir lui il tabù che impedisce ai diplomatici europei dincontrare esponenti dellesecutivo fondamentalista sarebbe già caduto. Ad infrangerlo sarebbe stato lui stesso intrattenendosi - durante una visita nei paesi arabi - con il ministro degli esteri di un paese di rilievo dellUnione Europea. «Mi sono visto con un console europeo durante una cerimonia e poi abbiamo incontrato il ministro degli esteri di un paese della Ue, ma ci sono stati contatti anche con partiti europei», assicura il ministro con una dichiarazione che fonti europee definiranno «poco credibile».
Ovviamente Zahar si guarda bene dal far nomi e spiega di non poter fornire dettagli per risparmiare inutili pressioni ai protagonisti dellincontro. Lannunciata rottura del tabù è comunque presentata come un successo diplomatico di rilievo. «Quando questi rapporti con gli europei diventeranno di dominio pubblico - spiega il ministro degli Esteri durante una conferenza stampa - allora renderemo noto anche chi sono gli elementi europei con cui stiamo dialogando». La notizia, se vera, avrebbe una valenza politica notevole per Hamas perché sancirebbe la rottura di quel fronte compatto creatosi dopo il triplice «no» di Hamas al riconoscimento di Israele, allabbandono della lotta armata e allaccettazione di tutti gli accordi già siglati in passato dallAutorità Palestinese.
«La posizione europea si sbriciolerà con il tempo non appena gli europei si renderanno conto di aver fatto una scelta poco utile, noi stiamo già mettendo a punto i primi contati», ha chiarito Zahar ricordando «di esser pronto al dialogo con qualsiasi esponente europeo od internazionale. Faremo di tutto per incoraggiare gli Europei a continuare i loro aiuti al popolo palestinese»\
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