«Mio figlio è scomparso», ma è una bugia

Per gli inquirenti il bambino non è mai arrivato in Italia

«Mio figlio è scomparso», ma è una bugia

È la storia di un padre disperato e di un figlio conteso quella che per alcune ore ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Ammar Grairia, 3 anni, bimbo olandese di origini algerine, infatti, non è stato rapito come si temeva la notte scorsa. Non è scomparso cioè nel nulla mentre camminava per le vie del centro, come inizialmente aveva affermato il padre Mourad Grairia, 42 anni, algerino, sporgendo denuncia negli uffici della Polizia ferroviaria, della stazione Termini. Si troverebbe invece con la madre romena, da tempo separata dal convivente. Forse in Olanda, forse in qualche altro paese d’Europa. Dopo una notte passata negli uffici della questura di Roma, l’uomo ha ammesso di essersi inventato la scomparsa del piccolo, per attirare l’attenzione degli inquirenti sulla sua vicenda. Da dicembre infatti non ha più notizie né di suo figlio né della madre del bambino e vive in preda all’angoscia. «Sto cercando Ammar ovunque, avevo avuto la segnalazione che si trovava in Italia, precisamente a Lamezia Terme, in Calabria, ma ho girato invano. Nei mesi scorsi sono stato in Spagna, in Romania. È da dicembre che non vedo mio figlio e sono stremato». Con queste parole, in un inglese stentato, Mourad Grairia, ha cercato di spiegare ai giornalisti il suo gesto disperato. Grossi occhiali scuri, maglietta blu, Grairia ha saputo dare delucidazioni frammentarie sull’accaduto, continuando a ripetere di «sentirsi molto stanco».
Martedì sera l’uomo aveva raccontato di trovarsi a Roma con il piccolo Ammar, in partenza per la Sicilia, di essersi voltato e di non aver più trovato il piccolo accanto a sé. Fin dall’inizio, la versione dell’algerino non ha convinto la polizia, perché lasciava spazio ad alcune incongruenze, per esempio: Grairia non aveva con sé alcun bagaglio del bimbo e non aveva saputo fornire indicazioni precise sul luogo della sua scomparsa. Le ricerche sono state avviate immediatamente, diffondendo le foto del bambino con le sue generalità. Fortunatamente, l’allarme è rientrato, tuttavia proseguono le indagini degli uomini della squadra mobile per rintracciare la donna e il bambino. Secondo quanto affermato dall’algerino, l’uomo avrebbe ottenuto l’affidamento del bimbo a dicembre, dopo una serie di denunce nei confronti dell’ex convivente.

Una decisione, quella dei giudici, che avrebbe scatenato la rabbia della donna, spingendola a scappare con il bambino. Del caso si è interessata anche l’ambasciata olandese, che ha promesso un suo interessamento. Intanto, il padre del bimbo è stato denunciato per procurato allarme e simulazione di reato.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica