da Padova
«Mi sa che tra qualche giorno ci sarà una grossa sorpresa». Massimo Bitonci, sindaco di Cittadella, si trova a Roma. Non è un mistero per nessuno che il neo ministro dellInterno, Roberto Maroni, abbia particolarmente apprezzato loperato di questo primo cittadino leghista, autore dellordinanza che impone requisiti reddituali minimi (5.061 euro l'anno) e lidoneità delle abitazioni a chiunque chieda la residenza nel comune di Cittadella. E non è certo un caso se Bitonci ora fa parte della nutrita truppa di deputati leghisti eletti nellultima trionfale tornata elettorale.
Bene, proprio ieri è uscita la notizia che il Tar della Lombardia, su ricorso della Cgil, aveva stoppato perché «sospetti di intenti discriminatori» e «per luso abnorme ed illegittimo del potere dordinanza» i provvedimenti «clonati» dallarchivio di Bitonci e adottati pari pari da otto sindaci lombardi.
«Vedrete cosa succederà quando leggerete il decreto sulla sicurezza che il ministro Maroni presenterà in Consiglio dei ministri - si lascia sfuggire lo stesso Bitonci -. Da quel che so io, i requisiti reddituali per ottenere la residenza saranno fatti propri a livello di normativa nazionale. E allora ne vedremo delle belle». Sottinteso: in questo caso la sospensiva delle ordinanze imposta dal Tar della Lombardia diventerà carta straccia, roba che i ricorsi al Consiglio di Stato, preannunciati, tra gli altri, dal sindaco di Lecco, Antonella Faggi, potrebbero diventare superflui.
«No, questo non lo so - frena un pochino Bitonci - perché non ho letto le motivazioni del Tar. Ricordo che il Tar del Veneto, senza arrivare alla sospensiva, aveva disposto delle modifiche marginali alla mia ordinanza originaria, piccoli dettagli che abbiamo messo a posto subito. Darò una mano alla collega di Lecco per predisporre il ricorso al Consiglio di Stato. Certo, mi pare debole largomentazione usata dallavvocato della Cgil sullordinanza che deve essere usata come strumento durgenza. Valuterò dopo aver letto tutta la documentazione, anche se, ripeto, tra qualche giorno ho limpressione che ci sarà da discutere di qualcosa daltro».
E in attesa dellaffondo maroniano, diventa interessante fare il bilancio di questi primi sei mesi di applicazione dellordinanza a Cittadella. «Posso dire che il principale effetto del nostro provvedimento è stato di deterrenza - spiega lon. Bitonci - nel senso che, rispetto al periodo precedente, sono arrivate al nostro Comune la metà di richieste di residenza. E già questo è un ottimo bilancio. Per il resto posso dire che ci sono state quattro bocciature perché le richieste non soddisfacevano i requisiti e in più, attraverso le verifiche dellidoneità degli alloggi, sono saltati fuori quattro laboratori di cinesi irregolari da tutti i punti di vista. Era lo scopo che volevamo raggiungere con questa ordinanza e credo che sia già sufficiente per definirla un successo».
Sarà per questo che molti colleghi hanno deciso di copiarla. «E vorrei sottolineare che non sono stati solo i sindaci leghisti ad adottare questo sistema. Perché la sicurezza allinterno dei confini comunali non è leghista, di destra o di sinistra: è sicurezza e basta».
A Maroni limpostazione dellordinanza di Cittadella è piaciuta fin dallinizio. E chi ha avuto modo di leggere la bozza del suo decreto in materia di sicurezza, giura che il sindaco Bitonci potrebbe chiedere i diritti dautore.
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