Il modello Milano e uno "sceriffo" per salvare l’Expo

Il ministro dell’ Interno Maroni approva la scelta delle ordinanze: scongiurato il rischio mafia

«Oggi si realizza un modello per la sicurezza». Parola di Roberto Maroni che ha inaugurato il nuovo commissariato di polizia alla Comasina. Una struttura, progettata da MM, per un costo di 4 milioni di euro, che permettereà a 80mila milanesi di domrire sonni tranquilli. Milano è un modello per la sicurezza sostiene il ministro dell’Interno: «Con il primo pacchetto sicurezza, approvato nel maggio 2008, si dotavano i sindaci di maggiori poteri, ovvero la facoltà di emanare le ordinanze come ufficiali di governo. Con il pacchetto sicurezza approvato oggi (ieri per chi legge) si dà, tramite la prefettura, concreta attuazione alle ordinanze». È sulle ordinanze - via Comasina è stata ultima periferia a essere messa sotto coprifuoco - che si gioca il primato di Milano sulla sicurezza. E il riferimento obbligato è alla manifestazione del marzo 2007 che Letizia Moratti organizzò contro il governo per lanciare l’allarme sul tema. La lady di ferro ha annunciato di stare valutando se ricorrere contro il Tar che due giorni fa ha sospeso il provvedimento in corso Lodi: «Il Tar non cambia i nostri programma stiamo anzi valutando se fare ricorso: le ordinanze portano risultati positivi e ci sono state chieste dai residenti e dai commercianti. Siccome per noi la sicurezza dei cittadini viene prima di qualsiasi altro possibile interesse, pur legittimo continueremo nella nostra battaglia per garantirla».
Ora Milano si prepara a diventare un modello anche per le nuove procedure di lotta e controllo alle infiltrazioni mafiose. Dopo l’allarame lanciato dal nuovo questore Marangoni l’attenzione sugli appalti EXpo è altissima: «Il nostro obiettivo - ha spiegato Maroni - è di evitare in modo assoluto ogni infiltrazione della criminalità nelle opere per l’Expo 2015. L’Expo sarà un modello per le grandi opere in tutta Italia». Maroni ha ricordato la normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari anche in relazione ai subappalti, il comitato di controllo degli appalti insediata l’anno scorso, e l’azione di contrasto alla criminalità: «Il numero di reati a Milano è diminuito del 48% e la Lombardia è la quarta regione italiana per numero di beni sequestrati alla mafia».
Non ha perso tempo il sindaco e commissario straordinario Expo, che ha annunciato una riunione con il Prefetto, responsabile del controllo sulle opere Expo «per studiare per l’Expo procedure che siano un nuovo modello nel controllo delle grandi opere. La riunione si terrà nei prossimi quindici giorni. Ho chiesto al ministro Maroni come lavorare su questo tema e abbiamo concordato che sarò io a convocare la riunione in cui verrà il responsabile nazionale della vigilanza sulle grandi opere. Maroni - ha concluso la Moratti - ha dato anche la disponibilità, qualora ci fosse bisogno di nuove norme, di inserirle nel decreto presentato questa mattina». Intanto Michele Saponara, noto penalista, ex componente del Csm e già parlamentare di Forza Italia, è stato nominato a capo dell’organismo di vigilanza di Expo 2015 spa.
Infine lo sgombero di Triboniano per cui Comune e autorità competenti non hanno al momento fissato nuove date. L’operazione era stata fissata entro fine anno, una data che il Prefetto, Gian Valerio Lombardi, ha definito ieri non tassativa.

«Non c’è una data nuova, stiamo lavorando in stretta collaborazione con il Prefetto - ha spiegato la Moratti - naturalmente per fare le cose fatte bene, per dare risposte che siano positive, definitive, ma nei tempi tecnici necessari». «Le cose bisogna farle bene e noi siamo abituati a farle bene» ribadisce il ministro dell’Interno.

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