Massimo Malpica
Dopo la denuncia di An della condanna in primo grado per violenza sessuale a carico di R.D.S., vice capo di gabinetto di Enrico Gasbarra alla Provincia di Roma, il dirigente ieri mattina si è dimesso «dalla funzione», come ha spiegato in una nota il suo legale, Enrico Volpetti, «per estrema correttezza nei confronti dello stesso ente», e «pur in assenza di alcun obbligo di legge».
«Scelta saggia ma tardiva», commentano leuroparlamentare Roberta Angelilli e il presidente nazionale di Azione giovani, Giorgia Meloni, ricordando «ancora una volta che non siamo mai entrate nel merito della presunzione dinnocenza, ma abbiamo contestato lopportunità di promuovere un dirigente del Campidoglio, condannato in primo grado per mobbing sessuale, a un ruolo di primo piano in Provincia».
Ma mentre R.D.S. (che era stato assunto a termine a Palazzo Valentini un mese prima della condanna) tramite il suo avvocato «ribadisce la sua totale estraneità ai fatti raccontati e anzi attende con grande serenità il positivo giudizio finale», il vicepresidente del Consiglio regionale Andrea Augello e il capogruppo di An Fabio Rampelli presentano uninterrogazione in Regione, chiedendo al presidente Piero Marrazzo «quali iniziative intenda assumere per fare chiarezza sullepisodio».
I due esponenti di An rivelano lesistenza di unaltra indagine nella quale R.D.S. sarebbe rimasto coinvolto, «unulteriore inchiesta - scrivono nellinterrogazione - che ha travolto gli uffici dellassessorato alla Cultura del comune, questa volta per una serie di presunti episodi di corruzione legati alla gestione dellex mattatoio».
Lindagine vedrebbe R.D.S. imputato per diversi reati commessi tra il 1998 e la fine del 2004 (e il pm della Procura di Roma titolare del fascicolo ne avrebbe chiesto il rinvio a giudizio già a dicembre scorso), tra i quali, come ricordano Augello e Rampelli nellinterrogazione, anche la pianificazione di unaggressione «a una donna che si era rifiutata di dargli del denaro»: R.D.S. avrebbe secondo lindagine tentato di costringere con minacce un dipendente del comune a «dare una lezione» alla vittima predestinata, anchessa dipendente comunale. E i politici di An, che «bussano» a Marrazzo in considerazione della «tradizionale collaborazione in materia di iniziative culturali che vede affiancati Comune e Regione», chiedono lumi anche al sindaco Walter Veltroni. Che, da quando la vicenda è venuta alla luce, non è mai intervenuto sullargomento.
A tirare in ballo lamministrazione comunale sono Angelilli e Meloni, che sottolineano come, nonostante le dimissioni (dalla funzione) di R.D.S., «rimangono senza risposta alcune domande». «Perché - si chiedono le due esponenti di Alleanza nazionale - il Comune di Roma non si è costituito parte civile nel processo contro il suo dirigente? Perché non è stata mai fatta unindagine amministrativa interna per scoprire se le molestie sessuali erano prassi consolidata nel dipartimento cultura del Campidoglio? Come è stato possibile che questo dirigente sia diventato vice-Capo di Gabinetto di Gasbarra? Perché le Istituzioni hanno lasciato da sola una donna che ha avuto il coraggio di esporsi denunciando questa odiosa vicenda?».
Così, tra la vicenda delle molestie sessuali, per la quale dopo la prima condanna si attende la sentenza di appello, e il «nuovo filone» di presunte tangenti legate alle mostre organizzate presso lex mattatoio rivelato da Augello e Rampelli, la bufera su R.D.S. continua.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.