Amatrice, così l'acqua sotto il Gran Sasso annunciava il sisma

Cinque giorni prima della scossa, il comportamento dell'acqua era cambiato

Amatrice, così l'acqua sotto il Gran Sasso annunciava il sisma

Sotto al Gran Sasso, a meno di 40 chilometri dall'epicentro del sisma che ha raso al suolo Amatrice, il 24 agosto del 2016, l'acqua aveva iniziato a comportarsi in modo strano. Erano i primi segnali della scossa di terremoto che da lì a qualche giorno avrebbe distrutto interi paesi e famiglie.

I sismologi dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) tenevano sotto controllo i fluidi che scorrono nel tunnel vicino ai laboratori di fisica del Gran Sasso da oltre un anno. I ricercatori, però, non si aspettavano che le acque avrebbero dato segnali così evidenti: qualche giorno prima della scossa del 24 agosto l'acqua ha iniziato a riempirsi di bolle, variando la sua pressione. Secondo uno studio, pubblicato ieri su Scientific Reports, la pressione dell'acqua nel tunnel sotto il Gran Sasso ha iniziato a subire numerose oscillazioni verso il basso, migliaia ogni ora, come spiegato dagli autori dello studio, i ricercatori Gaetano De Luca, Giuseppe Di Carlo e Marco Tallini.

Terremoto Amatrice, il comportamento dell'acqua

L'idea di studiare le falde acquifere del Gran Sasso fu elaborata dopo il terremoto dell'Aquila del 2009, ma lo studio è iniziato da maggio del 2015, quando è stato installato un sondino, per misurare pressione, temperatura e conduttività elettrica dell'acqua. Il 24 agosto 2016 il monitoraggio era ancora in corso. I dati, recuperati a seguito dell'evento sismico, hanno mostrato il comportamento anomalo dell'acqua nel sottosuolo, prima, durante e dopo il terremoto di Amatrice. Le anomalie dei fluidi sotterranei possono essere interpretate come precursori sismici. In realtà, a detta di Gaetano De Luca, "il movimento dei fluidi provenienti dal profondo, che cercano di insinuarsi tra le crepe e le fratture del mantello terrestre per risalire verso l’alto"

608px;"> potrebbe essere "la causa di innesco dei terremoti".

Tuttavia, la correlazione tra comportamento dei fluidi e terremoti, seppur evidente, rimane ancora molto difficile da interpretare.

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