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Amnesty è sotto accusa: "Assocazione razzista"

Kumi Naidoo, segretario generale dell’organizzazione umanitaria, ha reagito alla pubblicazione del rapporto definendolo “sconvolgente” e promettendo “riforme drastiche” al fine di fare cessare “al più presto” tali “pratiche vergognose”

Amnesty è sotto accusa: "Assocazione razzista"

L’organizzazione umanitaria Amnesty International è divenuta di recente oggetto di feroci critiche da parte della stampa occidentale. Tale offensiva mediatica è stata scatenata dalla pubblicazione di un dossier indipendente che ha additato l’associazione come in preda a una vera e propria “condizione di emergenza”.

La società di consulenza KonTerra Group ha infatti in questi giorni esposto i contenuti di un rapporto da essa realizzato intervistando “oltre 475” dipendenti dell’ong. In base alle ricerche condotte da tale organismo di valutazione, commissionate proprio dai vertici di Amnesty, l’associazione starebbe divenendo un luogo di lavoro “sempre più tossico”. Le testimonianze raccolte da KonTerra Group descrivono infatti l’organizzazione come “dominata da razzismo, sessismo e nepotismo”.

I dipendenti interpellati dalla società di consulenza hanno quindi affermato di essere stati vittime e testimoni, negli ultimi anni, di “reiterate pratiche discriminatorie” da parte dei dirigenti di Amnesty. Nelle varie sedi dell’ong sparse per il mondo, gli alti funzionari di quest’ultima, a detta del rapporto, avrebbero abitualmente costretto gli impiegati a subire “insulti razzisti”, “molestie sessuali”, “percosse”, “immotivate decurtazioni salariali”, “ingiustificate assegnazioni a mansioni inferiori”. Il dossier attesta inoltre che le promozioni all’interno dell’organizzazione verrebbero decise dai vertici in base a “parentele” o “amicizie”, senza l’applicazione di “alcun criterio meritocratico”.

Sempre secondo le ricerche condotte da KonTerra Group, la trasformazione dell’ong in un ambiente di lavoro “sempre più velenoso” starebbe inducendo un numero crescente di impiegati a “togliersi la vita”. Le ultime “vittime della degenerazione di Amnesty” sarebbero Gaëtan Mootoo e Rosalind McGregor, dipendenti di lungo corso suicidatisi lo scorso anno perché, secondo la società di consulenza, “indotti dalle persistenti molestie e umiliazioni perpetrate nei loro confronti dai rispettivi superiori”.

Kumi Naidoo, segretario generale dell’organizzazione umanitaria, ha reagito alla pubblicazione del rapporto definendolo “sconvolgente” e promettendo “riforme drastiche” al fine di fare cessare “al più presto” tali “pratiche vergognose”, capaci di “pregiudicare irrimediabilmente” l’immagine di Amnesty International.

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