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Bali, 100mila abitanti evacuati per il vulcano

Allerta massima per l’eruzione del vulcano Agung, sull'isola indonesiana di Bali. Chiuso l’aeroporto: già 100mila le persone evacuate

Dal sito Royaltimes.net
Dal sito Royaltimes.net

Il vulcano Agung da qualche giorno spaventa l’isola indonesiana di Bali, con la lava che sta già uscendo dal cratere. Circa 100mila persone sono state evacuate per il rischio di una violenta eruzione. Sono le persone che vivono nei villaggi attorno al vulcano: dovranno abbandonare le loro case e cercare riparo in zone più sicure. A decretarlo è stata l'agenzia responsabile per la gestione delle calamità naturali di Giacarta, spiegando che sono tra le 90mila e le 100mila le persone residenti nei 22 villaggi situati nella zona di esclusione del raggio di dieci chilometri stabilita attorno al vulcano. "Chiediamo veramente alle persone che vivono nella zona di allerta di evacuare il prima possibile perché il rischio eruzione è sempre più grande", ha riferito il portavoce dell'agenzia. Cenere e fumo grigio hanno raggiunto in cielo i quattromila metri. L'aeroporto di Bali da stamani rimarrà chiuso per 24 ore: cancellati 445 voli, circa 59mila passeggeri sono rimasti bloccati, compresi moltissimi turisti. Oltre alla cenere (e alla lava) preoccupa anche il fango.

Domenica l'Indonesia ha emesso un allarme rosso per il traffico aereo. Secondo il Centro di consulenza sulla cenere vulcanica dell'Ufficio di meteorologia australiano, la nube di cenere sarebbe diretta a sud-est verso la vicina isola di Lombok, lontano dalla capitale di Bali, Denpasar, dove si trova il principale aeroporto internazionale. Molte compagnie hanno tuttavia deciso di sospendere i voli da e per l'isola. Distribuite migliaia di maschere protettive. Un centinaio di autobus sono stati messi a disposizione dei passeggeri per portarli ai traghetti, con i quali potranno raggiungere l'isola di Java e da lì prendere un volo.

Il vulcano Agung, che se ne stava tranquillo dal 1963 (quando l'eruzione causò 1600 vittime) è alto poco più di 3000 metri. Già ad agosto aveva cominciato a farsi sentire, anche se ad ottobre sembrava tornato "calmo".

Poi l'improvviso risveglio.

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