Barack Obama potrebbe realmente aver intercettato Trump

Dopo alcune settimane passate dalle accuse da parte dell'attuale Presidente degli Stati Uniti d'America, arrivano le prime fonti che confermerebbero quanto dichiarato da Trump sulle intercettazioni messe in atto dall'amministrazione Obama

Barack Obama potrebbe realmente aver intercettato Trump

Barack Obama potrebbe aver effettivamente intercettato Donald Trump, almeno in via indiretta. Questo, almeno, è quello che sta trapelando in queste ore. Ad aggiungere un capitolo a questa storia, è stata la conferenza stampa del presidente repubblicano della commissione d'inchiesta parlamentare sul Russiagate, David Nunes. Donald Trump ha dichiarato immediatamente di essersi "in qualche modo vendicato". Per numerose settimane, infatti, questa accusa era stata relegata a menzogna assoluta. Nunes, in realtà, si è affettatto a dire che Barack Obama non c'entrerebbe nulla e che il tutto si inserirebbe dentro legittime operazioni di controspionaggio nei confronti di nazioni straniere.

Trump aveva scagliato questa pesante accusa ad inizio marzo, quando via Twitter ebbe a dire: "Ho appena scoperto che Obama aveva 'intercettato' la Trump Tower poco prima della vittoria". E ancora: "Non hanno trovato nulla. Questo è puro maccartismo". Le pesanti accuse del presidente attuale verso Barack Obama non erano passate sottotraccia, ma anzi avevano suscitato un coro di voci scandalizzate provenienti dalla maggior parte dei media tradizionalmente a trazione democratica. Barack Obama, insomma, era e resta intoccabile per molti. Il direttore del Federal Bureau of Investigation (Fbi), James Comey, poi, aveva completamente smentito dinanzi al Senato l'ipotesi decantata da Trump. Ieri, però, il colpo di scena. Nunes, nello specifico, avrebbe dichiarato rispetto le telefonate di Trump che: "possono essere state ascoltate dagli investigatori attraverso una intercettazione accidentale".

Sempre secondo Nunes, inoltre, l'agenzia che avrebbe effettuato queste intercettazioni avrebbe raccolto: "Dettagli relativi a cittadini statunitensi legati all'amministrazione presidenziale prossima all'insediamento". Informazioni, però "di poca o nulla rilevanza apparente per l'intelligence". Si tratterebbe, insomma, di "incidental collections", cioè di "intercettazioni accidentali". Il periodo interessato, tuttavia, sarebbe quello che intercorre durante la transizione tra i due presidenti, tra dicembre e febbraio, fattore che contribuisce a far sì che il sospetto che Trump non abbia avuto del tutto torto nei suoi tweet, continui a venire a molti. Secondo quanto riportato in questo articolo del Manifesto, peraltro, Devin Nunes, avrebbe dichiarato che le intercettazioni in questione sarebbero legali e frutto del caso. Nel contempo, però, lo stesso Nunes si è detto allarmato riguardo queste scoperte che potrebbero direttamente o indirettamente interessare l'operato di Barack Obama negli ultimi giorni del suo mandato. Ad essere state ascoltate, ad esempio, potrebbero essere state le telefonate di Trump verso gli altri leader mondiali pochi giorni dopo la sua elezione. Un fatto evidentemente legittimo, ma forse politicamente non neutro.

Secondo quanto raccolto da quest'altra fonte, infine, Il deputato repubblicano ha annunciato che la commissione d'intelligence della Camera indagherà riguardo a possibili violazioni procedurali dell'Fbi.

Non ci sarebbe, in definitiva, un vero e proprio spionaggio ordinato da Barack Obama, ma ad una domanda di un giornalista sulla veridicità dei tweet di Trump , Nunes ha risposto: " È possibile". Una vicenda ancora non chiarissima, dunque, alla quale ieri sembra essersi aggiunto un particolare di non poco conto.

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