Barbosa, l'economista di sinistra che aumentarà le tasse in Brasile

Barbosa, l'economista di sinistra, aumenta le spese pubbliche per trasformare lo Stato nel principale motore della crescita. Movimenti economici che fanno rizzare i capelli in testa ai mercati

Barbosa, l'economista di sinistra che aumentarà le tasse in Brasile

Nelson Barbosa ha fatto carriera con il PT, il partito di Lula e Dilma Rousseff, come uno dei principali ideologi della cosiddetta “nuova matrice economica” - una politica fatta di deficit spending e credito al consumo “senza se e senza ma”. Purtroppo per lui, però, oggi i problemi del Brasile sono ben altri – stagflazione (Pil -3,5% e inflazione all’11% nel 2015), produzione industriale ai minimi storici (appena il 10,9% sul PIL), produttività tra le più basse al mondo, spesa pubblica ‘monstre’ oltre a 59 milioni di brasiliani indebitati ed incapaci di pagare bollette da almeno 2 mesi - e, dunque, continuare a spingere sulla domanda fregandosene altamente dell’offerta, come tutto lascia intendere che farà essendo stato messo lì apposta, “fa correre al Brasile il serio rischio di un collasso di proporzioni argentine o venezuelane", così oggi la Folha di Sao Paulo riassume, in estrema sintesi, il curriculum vitae del nuovo ministro dell'Economia brasiliano. La sostituzione di Joaquim Levy - l'unico che per quasi un anno ha tentato inutilmente di contenere la spesa pubblica verde-oro - per Nelson Barbosa è stata applaudita da Rui Falcao, il presidente del PT e da Lula mentre i mercati si sono letteralmente terrorizzati, nonostante l'annuncio sia stato dato dopo la loro chiusura.

Il cambio con il dollaro, che era salito a 3,93 è schizzato ulteriormente nell'after market a 3,98, in pochi minuti. L'indice Ibovespa è crollato a 43.910 punti, il minimo dal 7 aprile del 2009. Le azioni di due tra gli sponsor principali della presidente Dilma, i colossi bancari verde-oro Itaú Unibanco e Bradesco, hanno perso rispettivamente il 5,81% ed il 3,84%. Il CDS, Credit Default Swaps del Brasile, sorta di assicurazione contro il default del debito, a inizio anno era a 200 ieri ha chiuso a 493 punti, quello di Petrobras a 1020. Tanto per capirci, in Sudamerica fa peggio solo il Venezuela, che, ormai, "vola" a a vele spiegate verso il default punti ma la Grecia è messa molto meglio di Petrobras e sta appena un 40% peggio del Brasile.

Nathan Blanche, economista che lavora per Tendências Consultoria, spiega in estrema sintesi lo scenario: "i paesi emergenti che hanno un grado d'investimento, ovvero i cui titoli non sono 'junk bonds' ('spazzatura' in italiano), hanno un CDS intorno ai 150 punti. Il nostro è quasi a 500 e la situazione è degradante". Per questo dopo Standard & Poor’s e Fitch si attende nei prossimi giorni che anche Moody’s abbassi il rating del paese del samba a ‘spazzatura’. Se insomma bisognava dare un segnale ai mercati di serietà, dopo che il Tribunale dei Conti verde-oro lo scorso ottobre aveva denunciato conti statali del 2014 truccati per circa 35 miliardi di euro (oltre ad avere passività nel bilancio previdenziali superiori ai 500 miliardi di euro), perché sostituire Levy con Barbosa che al di là delle parole di circostanza (a cui dopo gli scandali Petrobras, Eike Batista, André Esteves, etc, nessuno alla City e a Wall Street crede più) altro non farà che continuare ad espandere il credito, le tasse e la spesa pubblica?

A spiegarlo è un'altra economista, Monica de Bolle: “Nelson Barbosa farà ciò che Dilma gli comanderà di fare”. Contrariamente, è evidente, al silurato Levy. Barbosa è stato, infatti, il principale sponsor dell'aumento della spesa pubblica nella Commissione mista bilancio del Parlamento verde-oro e, sin dal 1 gennaio 2015, quando venne scelto da Dilma come ministro della Pianificazione, entrò in contrasto duramente con il più rigoroso ma inascoltato Levy di cui, da ieri, ha finalmente preso il posto. Per il giubilo del PT e della stessa Dilma. Barbosa difende la cosiddetta “nuova matrice economica” – molto seguita sia in Venezuela che nell’Argentina kirchnerista - e che aumentando le spese pubbliche vuole trasformare lo Stato nel principale motore della crescita.

La previsione, a detta degli analisti, è che con Barbosa all'Economia Dilma aumenterà ulteriormente l'intervento statale a scapito dei conti di bilancio, già truccati e, nonostante questo, disastrosi, come dimostrato chiaramente dal CDS del Brasile. Lunedì mattina vedremo che succede sui mercati ma, se il buon giorno si vede dal mattino, non stupitevi se ci saranno forti movimenti su obbligazioni e titoli ‘made in Brazil’.

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