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Choc in Francia, scandalo sessuale scuote la comunità L'Arche

Il suo fondatore Jean Venier avrebbe abusato sessualmente di sei donne

Choc in Francia, scandalo sessuale scuote la comunità L'Arche

La comunità cattolica francese è sotto choc per quanto starebbe emergendo su Jean Vanier, fondatore della federazione internazionale L'Arche, fondata nel 1964 in Francia e dedita alla cura dei disabili e delle persone vulnerabili. Da un'indagine interna promossa dalla stessa

Arche, il suo fondatore, il francese Jean Vanier, morto nel 2019, sarebbe abusato sessualmente di sei donne adulte non disabili. Il tutto è stato reso noto il 22 febbraio attraverso una lettera in cui i leader della comunità hanno reso pubbliche le conclusioni dell'inchiesta da loro affidata a un organismo esterno e indipendente.

Jean Vanier era un devoto cattolico e persona stimata da tutta la Chiesa e pertanto quanto emerso ha creato un fortissimo impatto mediatico in tutta la comunità. Dal 2014 diverse testimonianze di donne, aggredite sessualmente da Thomas Philippe, sono giunte ai dirigenti de L'Arche, che hanno dato il via a un'indagine, che poi ha portato alla luce abusi commessi anche da Jean Vanier. "Nel corso di questa indagine - si legge nel comunicato pubblicato da l'Arche - sono state ricevute testimonianze sincere e concordanti relative al periodo 1970-2005 da sei donne adulte non disabili, che indicano che Jean Vanier ha avuto rapporti sessuali con loro, generalmente nell'ambito di un accompagnamento spirituale".

Come riportato nel comunicato Queste azioni indicano un dominio psicologico e spirituale di Jean Vanier su queste donne e sottolineano la sua adesione ad alcune teorie e pratiche devianti di padre Thomas Philippe ma "Queste azioni, precisano, "sono incompatibili con le regole più elementari del rispetto e dell’integrità della persona e contrarie ai principi fondamentali delle nostre comunità".

Tristezza viene espressa, in una dichiarazione, dal Consiglio permanente della Conferenza episcopale francese (Cef), in cui i vescovi "ringraziano le donne vittime di Jean Vanier che hanno avuto il coraggio interiore di parlare di ciò che hanno sofferto" e a nome di tutti i vescovi di Oltralpe, "assicurano la loro compassione per le donne che sono state così maltrattate.

Esprimono la loro determinazione ad agire in modo da far luce".

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