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Colpo di stato in Burkina Faso. Da cinque giorni il potere è nelle mani dei militari

Un golpe organizzato dal generale Diendéré ha portato al potere i militari della Guardia Presidenziale, fedelissimi dell'ex presidente Compaoré. A Ouagadougou scontri, feriti e morti nelle strade e la situazione umanitaria si aggrava di ora in ora

Colpo di stato in Burkina Faso. Da cinque giorni il potere è nelle mani dei militari

Per le strade solo i blindati della Guardia Presidenziale. Ovunque posti di blocco. Non c'è più il traffico frenetico e il bailamme di venditori ambulanti, tassisti e studenti che caratterizza le capitali africane. A Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, dove da tre giorni è in corso un golpe, la città è deserta. Chi deve uscire per fare acquisti cerca di farlo nel minor tempo possibile e in piazza rimangono solo i militari e la paura.

Da mercoledì nello stato africano è in atto un colpo di stato e a guidarlo son gli uomini della Guarda Presidenziale, il reparto scelto dell'ex Presidente Compaoré costretto alla fuga nell'ottobre del 2014.

Per comprendere quanto sta succedendo nel Paese occorre infatti risalire all'anno scorso quando delle manifestazioni di piazza costrinsero l'allora leader Compaorè a dimettersi dopo 27 anni di governo. E il motivo della sollevazione del popolo burkinabè era contro la proposta del Presidente di modificare la Costituzione per potersi così presentare per un nuovo mandato. Dopo la fuga del capo di stato, in Burkina Faso venne creato un governo di transizione che sarebbe dovuto durare fino al prossimo 11 ottobre, giorno in cui erano previste le elezioni.

Ma mercoledì il generale Diendéré, a capo della Guardia Presidenziale e per trent'anni consigliere dell'ex Presidente con i suoi 1.200 uomini ha preso il potere. Immediato l'arresto e il sequestro del Preisdente di transizione Michel Kafando e del premier Isaac Zida. Poi in mano ai militari sono caduti anche i mezzi di comunicazione. Nelle strade tempestivo lo schieramento delle truppe mentre le dimostrazioni per la libertà e contro i putschisti sono state soffocate nel sangue e col piombo. Il Presidente Kafando intanto è stato rilasciato ma ad oggi la situazione vede i militari della guardia Presidenziale al potere, l'esercito burkinabè invece schierato con il popolo, le strade deserte e negli ospedali è emergenza. I feriti affollano le corsie e i morti sono diverse decine.

Ora a Ouagadougou, dove sono giunti anche il Presidente senegalese Macky Sall e quello del Benin Thomas Yayi in qualità di mediatori internazionali, sono in corso i negoziati. Stando alle ultime notizie arrivate dal Paese africano, sembra che il Burkina Faso stia vivendo un momento di stallo, poichè la bozza di mediazione presentata dalla Cedeao ( Comunità economica dell'Africa Occidentale), non ha convinto le parti in causa. Nè i golpisti, poichè prevede un ritorno dell'ex Preisdente Kafando in cambio di un'amnistia. Ma neppure la società civile dal momento che proroga le elezioni al 22 novembre e consente a uomini vicini all' ex Presidente Compaoré di ricandidarsi.

Sino adesso forte condanna ai golpisti è arrivata dall'Unione Africana che ha sospeso il Paese da ogni attività dell'UA, dagli Stati Uniti, dalla Francia e dalle Nazioni Unite. Ogni ora che passa si attendono sviluppi sull'evolversi dei negoziati e l'augurio è che ora si verifichi un progressivo ritorno alla normalità.

Ma in questo momento comunque, nessuna ipotesi sugli scenari futuri in Burkina Faso può essere scartata a priori.

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