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Così l'orrore di Boko Haram sta insanguinando l'Africa

Nigeria, Niger, Ciad, Camerun, il gorgo del male allarga il suo raggio trascinando verso il centro del vortice di morte, uomini, donne, bambini

Così l'orrore di Boko Haram sta insanguinando l'Africa

Un vertigine sull'orrore che oltrepassa ogni scibile umano, che rende tangibili gli incubi più reconditi dell'uomo: ecco cos'è la guerra della setta jihadista Boko Haram. Nigeria, Niger, Ciad, Camerun, il gorgo del male allarga il suo raggio trascinando verso il centro del vortice di morte, uomini, donne, bambini, fedeli e infedeli. La pietà è stata seviziata, è morta anch'essa sui campi di battaglia del gruppo nigeriano. Non c'è pudore e neppure vergogna ma solo una volontà di morte e barbarie di singoli votati a un collettivismo senza volto. Non sono più uomini, non hanno storie e passato e nemmeno un futuro, sono la mano armata di una follia assassina, azionata con il combustibile della santità.

Ed è così che dalle terre del Sahel ogni giorno arriva un nuovo bilancio di morte. Se da un lato infatti la coalizione formata dalle truppe di Ciad, Niger e Nigeria combatte contro le soldataglie di Abubakar Shekau, dall'altro queste continuano a creare terrore. Infatti dopo aver ucciso nei giorni scorsi 16 pescatori nigeriani sul Lago Ciad, perchè di fede cristiana, ieri altri 9 uomini che tornavano con le proprie reti dalle sponde del lago sono stati fermati da un gruppo di guerriglieri e ammazzati. Ma l'incubo si sta diffondendo anche fuori confine. Il Camerun è divenuto un obiettivo costante delle incursioni degli islamisti e l' ultimo caso si è verificato martedì quando la formazione jihadista all'alba ha attaccato il villaggio di Tchakarmari, al confine con la Nigeria. Il bilancio è stato, secondo fonti locali, di case date alle fiamme, decine i morti e di un centinaio di persone prese in ostaggio.

E a paralizzare il mondo, nelle ultime ore, è anche un filmato. Dopo minuti di combattimenti in cui gli jihadisti nigeriani fanno sfoggio di armamenti e coraggio immolandosi verso l'avveniristico sogno del Califfato in terra d'Africa, ecco poi l'inquadratura simbolo dell'odio, il marchio di fabbrica del volere di tenebra della consorteria nera, dalla Siria alla Nigeria: uomini in cappuccio, l'indice alzato verso Allah, il pugnale puntato verso la telecamera e un poliziotto sgozzato.

La Nigeria sanguina, il Presidente Buhari promette guerra e intanto però la vita dei civili prosegue logorata da un incubo tangibile che ha calpestato ogni credo e trovato in un'eresia di atrocità la sola ragione d'essere.

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