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Critica il Presidente Duterte, ​suora espulsa dalle Filippine

La missionaria cattolica Patricia Fox è stata espulsa dalle Filippine a causa delle critiche espresse nei confronti del Presidente Rodrigo Duterte in merito alla sua controversa politica di lotta al narcotraffico

Critica il Presidente Duterte, ​suora espulsa dalle Filippine

Severità ed inflessibilità verso gli oppositori politici sembrano essere da due anni a questa parte il motto delle Filippine, dove una suora australiana è stata espulsa dal Paese per aver osato criticare le dure politiche repressive del Presidente Rodrigo Duterte. La 71enne Sorella Patricia Fox, da quasi trent'anni impegnata in attività missionarie nell'arcipelago asiatico, ha infatti esaurito da qualche giorno tutte le possibilità legali per poter rimandare il suo rimpatrio in Australia, dopo che già sei mesi fa le autorità filippine avevano ordinato il suo arresto a causa del suo attivismo politico contro il governo. Da quando Duterte venne eletto presidente nel 2016, Sorella Fox sì è più volte opposta alla sua controversa politica di lotta al narcotraffico, la quale malgrado i risultati ottenuti ha contribuito a lasciare le fasce più povere del Paese alla mercè delle forze di polizia, ormai veri e propri squadroni della morte sempre più liberi di agire indisturbati ed impuniti. Proprio in risposta alle critiche, lo scorso aprile Duterte ordinò all'Ufficio Immigrazione delle Filippine di arrestare e rimpatriare la religiosa, dichiarando nell'occasione: "Chi sei tu? Tu sei uno straniero. Non hai il diritto di criticarci. Smettila di insultarci ogni volta che apri la bocca!".

Tuttavia, dopo una notte trascorsa in cella e malgrado il ricorso presentato e vinto da Sorella Fox nei confronti della decisione di Duterte - secondo il Ministero della Giustizia infatti, l'Ufficio Immigrazione avrebbe agito al di fuori dei suoi normali poteri giuridici - lo stesso Ufficio ha successivamente declassato il visto della suora da permanente a temporaneo, dandole così un termine di sei mesi di tempo (con scadenza ieri) per poter lasciare il Paese; una presa di posizione al quale ella ha così risposto: "Non posso costringere il governo a darmi un visto. Quindi ho scelto di andarmene portando le mie critiche altrove". Interrogata sulla questione Katherine Pangubanuno, degli avvocati di Sorella Fox, ha inoltre affermato che continueranno ad appellarsi all'Ufficio Immigrazione filippino intanto che la sua assistita vivrà nella sua città natale, Melbourne, aggiungendo: "Questa è la chiara dimostrazione che questo governo è intollerante al dissenso".

Non è peraltro la prima volta che le nuove Filippine di Duterte mostrano un accanimento particolare nei confronti degli oppositori stranieri alle politiche del Presidente. Già nell'agosto scorso le autorità di Manila arrestarono, impedendogli di entrare nel Paese, un professore australiano di 84 anni colpevole di aver partecipato a delle proteste anti-Duterte, mentre solo il mese prima tre missionari stranieri vennero incarcerati e successivamente espulsi con l'accusa di "attività politiche" dopo che erano stati scoperti ad indagare sui soprusi compiuti dall'esercito nelle Filippine meridionali.

La stessa Chiesa Cattolica filippina, che malgrado l'opposizione al Presidente continua a mantenere una forte influenza sulla popolazione, si è fin da subito schierata dalla parte di Sorella Fox e giungendo ad affermare che la sua espulsione dal Paese è stata un duro colpo inflitto allo spirito missionario. Il Presidente delle Conferenza Episcopale filippina Jerome Secillano ha altresì dichiarato: "Il governo avrebbe dovuto tenere un profilo morale diverso nell'affrontare il caso della suora incarcerata". Tra l'altro, nonostante il cattolicesimo sia la religione maggiormente praticata dalla popolazione con l'81 per cento dei fedeli (le Filippine sono uno dei tre paesi asiatici a maggioranza cristiana oltre a Russia e Timor Est) Duterte non ha mai risparmiato critiche e prese in giro nei confronti delle istituzioni religiose, arrivando questo giovedì a denigrare la festività di Ognissanti durante una visita istituzionale nel nord del Paese, affermando in uno strano pidgin tra inglese e tagalog: "I cattolici sono pazzi, noi non abbiamo tutti questi santi. Chi sono questi idioti, questi ubriaconi?" - aggiungendo - "Vi darò un santo protettore per non fare incidenti in macchina. Prendete una mia foto e mettete quella sui vostri altari, San Rodrigo".

Subito dopo aver assistito alla sua ultima messa nella chiesa di San Giuseppe a Manila, Sorella Fox si è diretta verso l'aeroporto scortata da una carovana di suoi sostenitori. Durante il viaggio si è limitata a dichiarare: "Continuerò a cercare giustizia per le vittime e a fare tutto il possibile nel sostenere la lotta popolare per una vera pace basata sulla giustizia.

Non avevo cattive intenzioni nel biasimare l'operato di Duterte, ma volevo solamente che prendesse in considerazione i più poveri e i più deboli, e non solo i militari e gli uomini d'affari."

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