Dieci cose da sapere sulla visita di Renzi a Washington

Dai colpi di cannone ai discorsi dei due leader, fino alla cena dfi stasera alla Casa Bianca, con un menù (curato da un grande chef) appositamente voluto da Michelle Obama

Dieci cose da sapere sulla visita di Renzi a Washington

I colpi di cannone accompagnano l'arrivo del presidente del Consiglio italiano nel South Lawn alla Casa Bianca. Rompendo la tradizione, Renzi e la moglie Agnese Landini, prima di ogni stretta di mano, si scambiano baci di saluto con Michelle e Barack Obama. Renzi e il presidente Usa fanno poi un giro lungo il perimetro del prato per salutare la folla.

La cena di Stato (State dinner) è l’evento simbolico più importante per la diplomazia americana, l’occasione più formale, con gli uomini in smoking e le mogli in abito lungo da cerimonia, occasione imperdibile per tessere relazioni e cementare rapporti.

Tre italiani prima di Renzi Dopo Giulio Andreotti (1977 e 1990) e Romano Prodi (1998), Matteo Renzi è il terzo presidente del Consiglio italiano ad essere l’ospite d’onore di una "State Dinner". Silvio Berlusconi fu invitato invece all’Official Dinner di George W. Bush il 13 ottobre 2008 Il banchetto dell’Official Dinner è pagato direttamente dal presidente americano (e non con fondi federali).

Benigni, Armani, Sorrentino sono solo alcuni dei nomi dei vip che accompagnano Renzi alla Casa Bianca. A tavola, tra posate dorate e suppellettili tirate a lucido, siederanno quelle che il premier ha definito le punte di diamante del "made in Italy": i registi premio Oscar Roberto Benigni e Paolo Sorrentino, la campionessa paralimpica Bebe Vio, il magistrato simbolo della lotta anticorruzione, Raffaele Cantone; il grande stilista Giorgio Armani, il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, la curatrice del dipartimento Architettura e Design del Moma (Museum of Modern Art), Paola Antonelli, la direttrice generale del Cern (Consiglio europeo per la ricerca nucleare), Fabiola Gianotti.

Smoking ed eleganza sono d'obbligo per ogni dinner State che si rispetti. Le donne spossono sbizzarrirsi con la moda. Negli otto anni alla Casa Bianca, Michelle Obama ha più volte lasciato il segno: l’abito senza maniche, in tessuto con disegni floreali damascati oro su fondo crema, indossato per accogliere il premier indiano, Manmohan Singh. La moglie del premier, Agnese Landini, è sbarcata a Washington, con un abito in chiffon rosa cipria firmato della maison Valentino.

Musica e alta cucina. La cena di gala prevede un menù curato dallo chef stellato italoamericano Mario Batali: agnolotti di patate dolci con burro e salvia, insalata di zucca, braciole di manzo con colatura di rafano e friarielli, dolci mignon con decorazioni autunnali. È stato scelto dalla first lady, Michelle Obama, con una "puntata" in prima persona da "Babbo", il ristorante di Batali a New York, e alcuni degli ingredienti provengono direttamente dall’orto della Casa Bianca. Ad allietare la serata una performance della cantante Gwen Stefani.

Le eccelenze italiane. Dando il benvenuto a Renzi appena arrivato alla Casa Bianca il presidente Obama ha voluto elogiare alcune eccellenze italiane: "Amiamo il cibo, la moda, il vino e Sofia Loren. Non posso purtroppo dire di avere antenati italiani - ha aggiunto Obama - anche se il mio nome ha diverse vocali, ma sono cresciuto con mia nonna che mi diceva sempre che dobbiamo ammirare la cultura italiana e io e Michelle ora abbiamo un giardino che abbiamo coltivato sulle orme grandi giardinieri italiani".

Lo scambio di elogi tra i due leader. Obama ha elogiato Renzi per le riforme. "Matteo, giovane bello, ha una visione del progresso", "l’Italia sta modificando lo status quo con riforme coraggiose". Poi ha elogiato l’utilizzo di Twitter da parte del premier e ha voluto sottolineare che "siamo con due donne meravigliose (Michelle e Agnese, ndr) che dedicano la loro vita ai figli e alle opportunità di crescere". Renzi non è stato a meno: "Grazie per la calda accoglienza, Obama ha organizzato tutto, anche il sole, incredibile". "Americani e italiani, siamo qui perché i padri fondatori americani hanno avuto ispirazione direttamente dall’Italia".

Renzi cita Dante. "La nostra missione non è quella di seguire la brutalità ma i valori, questa è la missione e l'ambizione per una nuova generazione di politici". Il premier ha citato poi verso di Dante in italiano: "Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza".

Obama ringrazia gli immigrati italiani.

Nel suo discorso Obama ha ricordato e ha ringraziato "tutti gli immigrati venuti dall’Italia nel secolo scorso con la loro fede e la loro forza. Sono riusciti - ha aggiunto - ad avere successo, non lo dimentichiamo perché l’America è stata costruita da immigrati, con gli immigrati" e "siamo grandi grazie agli immigrati".

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