In Francia sta spopolando un video che ritrae il presidente Macron, in visita a un ospedale parigino, mentre viene bersagliato di critiche da una dottoressa, che denuncia la scarsità di risorse a disposizione del sistema sanitario per fronteggiare l’epidemia di Covid. Le riprese in questione risalgono al 9 aprile ed erano già state mandate in onda sulle emittenti d’Oltralpe, ma in una versione “censurata”. L’Eliseo aveva allora diffuso soltanto le immagini meno compromettenti della visita del leader di En Marche presso quel nosocomio della Ville Lumière, ossia solo quelle che immortalavano il capo di Stato mentre applaudiva il personale sanitario impiegato presso tale struttura.
La versione integrale del video, ha affermato ieri il Daily Mail, è stata resa pubblica in questi giorni da un sindacato di camici bianchi francesi, l’Usap-Cgt.
Nei nuovi spezzoni si nota Macron, recatosi lo scorso 9 aprile presso l’ospedale parigino di Le Kremlin-Bicetre, venire improvvisamente criticato da una voce proveniente da una balaustra installata in un atrio dell’edificio.
Su quella balconata, una dottoressa, circondata da tanti suoi colleghi con indosso le tute da sala operatoria e con le braccia incrociate, viene infatti ripresa mentre si scaglia verbalmente contro l’inquilino dell’Eliseo.
Il presidente francese, rivolgendosi al medico donna, comincia quindi ad ammettere che il servizio sanitario nazionale è stato vittima di un pesante sotto-finanziamento per tuti gli ultimi 15 anni, precisando però di non volere prendersi colpe non sue sempre riguardo alle carenze della sicurezza sociale d’Oltralpe.
Dopo tali parole del leader di En Marche, prosegue il video descritto dal giornale britannico, la dottoressa prorompe in una forte invettiva contro il capo di Stato, invocando rispetto per la professione medica e denunciando il fatto che gli operatori sanitari transalpini si stanno sacrificando per sconfiggere il coronavirus pur essendo esposti al costante rischio di ammalarsi gravemente: “Lei sa bene che facciamo questo mestiere per vocazione. Noi lo facciamo perché semplicemente amiamo le persone. Siamo in un ospedale pubblico.”
Nelle riprese in questione si vede allora Macron annuire a fronte delle prime frasi pronunciate dalla donna in piedi alla balaustra. Tuttavia, la dottoressa rincara la dose gridando le precarie condizioni economiche in cui verserebbero i camici bianchi d’Oltralpe malgrado la loro abnegazione: “Il personale sanitario vive in povertà e domani potremmo essere proprio noi stessi i nuovi malati costretti a letto. Quando abbiamo a che fare con crisi sanitarie così gravi, vorremmo potere dare una mano, ma con così poche risorse e con un personale letteralmente risicato non possiamo proprio.”
Le immagini diffuse dal sindacato, spiega il quotidiano londinese, terminano con Macron che assicura alla donna arrabbiata di avere “imparato la lezione”.
Con la pubblicazione della versione integrale del filmato risalente al 9 aprile, fa sapere il medesimo organo di informazione, sono subito esplose nel Paese contestazioni all’indirizzo dell’Eliseo, accusato di avere volutamente tagliato degli spezzoni del video per non compromettere l’immagine del leader di En Marche.
Isabelle Bernard, infermiera e sindacalista attiva proprio presso l’ospedale di Le Kremlin-Bicetre, ha quindi rivelato, afferma il Daily Mail, che i dipendenti del centro di cura, durante la visita del giovane capo di Stato, hanno anche provato ad avvicinarsi all’inquilino dell’Eliseo per rinfacciargli di non avere mai risposto alle denunce fatte finora dai professionisti della sanità in merito alla scarsità di fondi a disposizione di cliniche e nosocomi.
La stessa sindacalista ha inoltre precisato che l’applauso immortalato dalle immagini “ufficiali” della visita a Le Kremlin-Bicetre diffuse dalla presidenza della repubblica non era per niente rivolto a Macron, ma era inteso a omaggiare l’impegno di medici e infermieri nella lotta al Covid.
Ulteriori polemiche riguardo alla visita del capo di Stato attengono al fatto che, in quell’occasione, lo staff presidenziale aveva vietato ai dipendenti della struttura di scattare foto dell’evento o di fare riprese con il cellulare.
Da tale rivelazione, riferisce il giornale londinese, ha preso quindi spunto l’associazione rappresentativa dei cronisti accreditati presso l’Eliseo per biasimare il leader di En Marche contestandogli di essere insofferente alla presenza di reporter e fotografi nel corso dei propri viaggi di Stato.
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