La messa di Natale in una chiesa nel nord della Francia è stata interrotta martedì sera a causa di un avvelenamento da monossido di carbonio collettivo, che ha richiesto l'intervento dei vigili del fuoco e ha portato ben 21 persone all'ospedale. È successo precisamente nella chiesa di Carlepont, dove l'allarme è scattato dopo che diverse persone hanno lamentato un forte mal di testa, hanno riferito i pompieri. Per far fronte alla richiesta di aiuto è stato ritenuto necessario l'impiego di 40 vigili del fuoco e gendarmi, successivamente arrivati per misurare livelli di CO: i soccorritori hanno rilevato livelli di monossido di carbonio fino a 350 ppm (il valore medio dell'esposizione da non superare è di 50 ppm). A renderlo noto è stato il servizio dipartimentale fuoco e salvataggio (SDIS). Stando a quanto riportato dal Ministero del Lavoro francese, l'esposizione al CO a una concentrazione di 2mila ppm per 3 ore può portare anche a un coma.
Fedeli evacuati
L'assemblea dei fedeli, composta da circa 150 persone, è stata immediatamente evacuata nella sala del villaggio, dove sono state curate 72 persone tra cui anziani e bambini. Nello specifico 21 persone sono state ricoverate in ospedale, 19 in "relativa emergenza" e altre 2 invece gravemente colpite.
Subito dopo l'avvenimento è stata aperta un'indagine per identificare la causa dell'intossicazione: dovrebbe risultare utile al fine di determinare "se ci sono state negligenze o malfunzionamenti". Il vice procuratore Antoine Perrin ha inoltre riferito di una caldaia a gas che "non sappiamo se fosse funzionante". Il sindaco della città ha deciso di chiudere la chiesa nel nord della Francia.
Il monossido di carbonio è un gas rilasciato durante qualsiasi processo di combustione. Incolore, inodore, considerato un inquinante, sostituisce l'ossigeno nel sangue e genera tossicità in tutti gli organi. I sintomi di avvelenamento da CO possono essere scambiati per influenza e comprendono vertigini, mal di testa, malessere e nausea; a concentrazioni molto elevate si può incorrere anche nella perdita di coscienza e morte, pure in pochi minuti. Il pericolo può essere generato da determinati strumenti utilizzati per riscaldare le case che funzionano bruciando gas, rilasciando monossido di carbonio: se non dovesse essere indirizzato verso l'esterno e se dovesse esserci una ventilazione insufficiente, si potrebbe accumulare all'interno dell'edificio a livelli pericolosi.
Il rischio è che si diffonda rapidamente nel sangue e legandosi con l'emoglobina per formare carbossiemoglobina: tale processo riduce la capacità di trasportare l'ossigeno, utilizzato dai nostri tessuti per sopravvivere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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