La Francia guarda al futuro e promette una svolta nel settore energetico. In un'intervista all'emittente Rtl, il ministro della transizione ecologica Nicolas Hulot ha spiegato che entro il 2025 la Francia potrebbe dire addio "fino a 17 reattori nucleari". Il progetto, già varato dalla presidenza Hollande e proseguito ora da Macron, è finalizzato alla riduzione al 50 per cento della quota del nucleare nella produzione totale di elettricità. "Per farlo bisogna chiudere un certo numero di reattori e non soltanto uno", ha ribadito il ministro, nota figura del mondo ambientalista.
Come detto, la Francia sta progettando già da diversi anni un futuro energetico diverso. L'annuncio di Hulot, che non ha detto quali reattori saranno dismessi, è solo l'ultimo step di un processo iniziato qualche anno fa con l'approvazione nel luglio 2015 della legge di transizione energetica.
In questo momento, in tutta la Francia ci sono 58 reattori. La loro riduzione, da realizzare secondo i progetti della presidenza Macron entro il 2025, porterebbe alla scomparsa di circa il 30 per cento dei reattori esistenti. Un'idea che si somma a un pacchetto di misure rilevanti per ridurre la dipendenza del Paese dal nucleare e dai combustibili fossili.
L'obiettivo è di quelli ambiziosi. Basti pensare che, tra le misure annunciate, è prevista l'introduzione entro il 2040 del divieto di vendita di auto a gasolio o diesel.
Previste novità significative anche sul fronte della dipendenza dal carbone. La Francia prevede di interrompere la produzione di elettricità con questo carburante "da qui al 2022", il che significa la chiusura di centrali che al momento apportano il 5 per cento del totale.
Insomma, la Francia vuole abbandonare le vecchie fonti di energia in
favore di un futuro basato sulle rinnovabili, che secondo il ministro dovranno accrescere il loro peso fino al 32 per cento di tutta l'energia prodotta e consumata nel territorio transalpino entro il 2030.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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