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Georgia, aborto vietato se c’è battito cardiaco fetale

Il governatore della Georgia ha firmato una legge che vieta l’aborto dopo l’individuazione del battito cardiaco del feto. Insorgono esponenti progressisti ed associazioni di diritti civili

Georgia, aborto vietato se c’è battito cardiaco fetale

Il governatore della Georgia, il repubblicano Brian Kemp, ha firmato una controversa legge che vieta l'aborto dopo l'accertamento di “un battito cardiaco fetale nell'utero”.

La nuova norma, la più severa in tema di aborto approvata finora negli Stati Uniti, entrerà in vigore nel gennaio del 2020. Il provvedimento, di sicuro, sarà al centro di un acceso dibattito politico e di uno scontro legale che potrebbe arrivare fino alla Corte Suprema.

Se da un lato esultano le associazioni pro life, dall’altro le associazioni di diritti civili e diversi esponenti democratici sono già pronti a dare battaglia. Secondi questi ultimi, infatti, la legge viola la decisione con cui la Corte Suprema, esprimendosi nel 1973 sulla causa Roe contro Wade, rese legale il diritto di abortire per la donna.

Fino ad ora si poteva interrompere la gravidanza entro le prime 20 settimane. Ora, però, tutto cambia in considerazione che, di solito, il battito del nascituro è riscontrabile 6 settimane dall'inizio della gestazione. Per questo, i sostenitori dei diritti di aborto hanno definito la legge un divieto a tutti gli effetti dell'aborto nello Stato.

“La Georgia è uno stato che dà valore alla vita ", ha affermato Kemp prima di firmare il Life Act. "Prendiamo posizione per coloro che non sono in grado di parlare per sé”. Il governatore, inoltre, si dice fiero della norma pur essendo consapevole che la legge verrà duramente contrastata. “Ma il nostro lavoro è fare ciò che è giusto, non ciò che è facile.

Non arretreremo, continueremo sempre a lottare per la vita”.

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