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La guida che ci dice cosa fare ​in caso di attentato terroristico

Si tratta di una serie di regole pratiche, come levare la suoneria al cellulare e non fingersi morti

La guida che ci dice cosa fare ​in caso di attentato terroristico

Dopo gli attentati di venerdì 13 novembre a Parigi il livello di allerta delle agenzie di antiterrorismo nazionali in Europa è alto. Per questo, in alcui Paesi, come nel Regno Unito, è stata diffusa una guida con alcuni consigli su come comportarsi in caso di attentato terroristico.

Ne circolano diverse. I testi contengono informazioni di carattere pratico per sapere cosa fare in una situazione di paura e confusione.

Regola numero uno: fingersi morti non è una buona idea. Nel corso dell'attentato alla sala concerti Bataclan, tre terroristi hanno sparato sulla folla e poi si sono suicidati azionando delle cinture esplosive. Molte delle persone presenti si sono salvate fuggendo da un’uscita di sicurezza, altri si sono sdraiati a terra e si sono finti morti. L’agenzia dell’antiterrorismo britannico, NACTSO, ha detto che in generale in questi casi la cosa migliore da fare è correre, se lo si può fare, convincendo anche altri a scappare e senza portarsi dietro oggetti che potrebbero ostacolare la fuga.

Se non ci sono vie di fuga, è opportuno cercare un muro spesso. Una volta nascosti, bisogna cercare di fare il minor rumore possibile e silenziare il proprio telefono, prima di chiamare i numeri di emergenza per comunicare la situazione

Non tutte le persone riescono a reagire prontamente in una situazione di pericolo come quella di un attentato. Esperimenti dimostrano che solo il 15 per cento risponde al pericolo in un modo che aumenta le proprie possibilità di sopravvivere. Il 75 per cento non riesce a reagire e il restante 10 per cento agisce in modo controproducente, spesso impedendo ad altre persone di salvarsi. Reagire prontamente è reso più difficile dal fatto che le persone tendono ad agire di riflesso per quello che vedono fare ad altri: se la maggior parte di chi le circonda rimane immobile, finiscono per fare lo stesso.

Uno psicologo intervistato dalla Bbc, Chris Cocking, ha detto che aiutare gli altri presenti può aumentare le probabilità di sopravvivenza. In questo modo si può evitare, ad esempio, che alcune persone vengano calpestate quando la folla cerca di fuggire da un incendio.

Una volta riusciti a scappare, bisogna rimanere vigili e allontanarsi il più possibile dal luogo dell’attentato, cercare le forze dell'ordine ed evitare di unirsi a gruppi di persone o prendere mezzi di trasporto pubblico.

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