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Hacker russi, l'Fbi ammette: "Niente prove contro Mosca"

James Comey ammette: non ci sono prove che gli hacker abbiano manipolato il voto in favore di Donald Trump

Hacker russi, l'Fbi ammette: "Niente prove contro Mosca"

Gli hacker russi sguinzagliati da Mosca per pilotare le elezioni presidenziali statunitensi? Una "caccia alle streghe", come l'ha definita il presidente Usa Donald Trump. Ma anche come ha ammesso ora persono l'Fbi.

Non è stata raccolta infatti nessuna prova che confermi che gli hacker abbiano davvero violato con successo la campagna di Donald Trump o il comitato nazionale repubblicano (Rnc). A dirlo - secondo quanto riporta Tgcom24 - è ora il direttore dell'Fbi James Comey in una audizione al Congresso.

"Sono riusciti ad hackerare solo alcune campagne elettorali repubblicane a livello statale e un vecchio dominio che l'Rnc non usa più", ha spiegato.

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