Anche Hamas chiama allo scontro: "Intifada per Gerusalemme"

Il leader Haniyeh butta benzina sul fuoco, mentre continuano le violenze. Sei morti negli scontri con l'esercito

Un giovane palestinese riprende gli scontri al confine di Gaza
Un giovane palestinese riprende gli scontri al confine di Gaza
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Qualcuno l'ha già chiamata l'intifada dei coltelli e ad aggiungere benzina al fuoco di violenze che in Israele e nei territori palestinesi si susseguono da giorni ci ha pensato oggi Ismail Haniyeh, leader degli islamisti di Hamas a Gaza.

La Striscia palestinese "si unirà all'Intifada per Gerusalemme". Sono chiarissime le parole, pronunciate durante la preghiera del venerdì in una moschea a Gaza City. Indicano la volontà del movimento di mettere in atto un'unica strategia. "malgrado il blocco imposto da Israele", ricordando che i palestinesi sono "un unico popolo".

Duri scontri hanno fatto seguito alle parole del leader di Hamas. I manifestanti si sono diretti verso il confine settentrionale della Striscia e qui sono scoppiati disordini con l'esercito israeliano. Fonti mediche parlano di cinque vittime tra i palestinesi, una sesta in scontri a Hebron, e di una trentina di feriti, mentre il ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya'alon accusa Hamas e mette in guardia: "Spero si ricordino dell'operazione Protective Edge".

Non accenna a fermarsi nel frattempo l'ondata di accoltellamenti a cui si è assistito negli ultimi giorni. Quattro, oggi, gli episodi isolati, l'ultimo ad Afula, dove una donna ha cercato di colpire una guardia, che ha aperto il fuoco ferendola alla testa. Un 15enne ultraortodosso è stato leggermente ferito a Gerusalemme, il suo aggressore arrestato.

È stato invece colpito a morte un palestiense che aveva preso a coltellate un agente di

polizia 47enne a Kiryat Arba, in Cisgiordania. Un ebreo israeliano aveva invece ferito a colpi di coltello quattro beduini questa mattina, a Dimona. La folla ha cercato a Netanya di linciare tre arabi nella notte di ieri.

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