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I misteri del caso Skripal

Il profilo social di Yulia Skripal si attiva misteriosamente mentre lei è in coma dopo l'attacco col gas nervino

I misteri del caso Skripal

Qualcuno è entrato nel profilo social VK di Yulia Skripal mentre lei era ricoverata in gravi condizioni presso un ospedale britannico? L’ultimo accesso, secondo gli internauti russi che hanno notato il fatto, risale alla mattinata dello scorso 7 marzo, soltanto tre giorni dopo l’attacco chimico che ha colpito lei e suo padre Sergei, ex membro dell’intelligence russa poi diventato spia al servizio dei britannici.

Sergei Skripal e sua figlia Yulia erano stati rinvenuti lo scorso 4 marzo su una panchina a Salisbury e le autorità britanniche avevano immediatamente parlato di “gas nervino di origine sovietica” utilizzato contro i due.

Le condizioni di Sergei e Yulia erano state tenute “top secret” da Londra che aveva anche vietato l’accesso in ospedale alle autorità consolari del Cremlino, nonostante che i due siano ancora cittadini russi. Le uniche informazioni lasciate trapelare facevano riferimento a “gravi seppur stabili condizioni”, poi giovedì scorso veniva reso noto che Yulia si starebbe riprendendo.

Al momento non è chiaro chi potrebbe aver avuto accesso al profilo VK di Yulia Skripal tre giorni dopo l’attacco mentre lei era ricoverata in ospedale; altre persone potevano infatti essere a conoscenza della sua password? Magari qualche parente, qualche familiare o persino uno degli investigatori. Un’altra ipotesi è che la password fosse stata salvata e che l’account si sia attivato all’eventuale accensione del dispositivo. In ogni caso è lecito chiedersi chi poteva aver interesse ad accedere al dispositivo o al profilo di Yulia Skripal mentre lei era ricoverata in stato comatoso.

Nel frattempo la giornalista russa Dilyana Gaytandzhieva faceva notare come, nonostante la autorità britanniche abbiano affermato che la maggior quantità di gas nervino sia stata rinvenuta all’ingresso dell’abitazione degli Skripal, tre giorni dopo l’attacco veniva fotografato un agente di polizia di guardia fuori della villetta senza il necessario equipaggiamento di protezione contro gli agenti chimici.

La faccenda resta insomma avvolta nel mistero, così come il caso Skripal in sé.

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