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Imbarazzo nel governo ucraino: diffuso un audio in cui il primo ministro attacca Zelensky

Zelensky, nonostante lo scandalo esploso per colpa dell’audio incriminato, ha subito respinto le dimissioni presentate dal primo ministro

Imbarazzo nel governo ucraino: diffuso un audio in cui il primo ministro attacca Zelensky

Il governo ucraino è in questi giorni finito al centro di una bufera mediatica, scatenata dalla pubblicazione di un file audio, la cui autenticità non è stata ancora confermata, in cui si sentirebbe il primo ministro di Kiev attaccare il presidente Volodymyr Zelensky e la sua cerchia.

La registrazione in questione, riporta la Bbc, è stata caricata su un canale YouTube anonimo lo scorso mercoledì sera, per essere in seguito mandata in onda da un organo di informazione locale, ossia l’emittente privata 112 Ukraina.

Il file incriminato, spiega il network britannico, risalirebbe a dicembre e consisterebbe in una conversazione intercorsa tra il trentacinquenne premier del Paese slavo Oleksiy Honcharuk e le massime cariche pubbliche in materia economica, ossia il ministro delle Finanze e i vertici della Banca nazionale.

Durante la discussione, incentrata sulla legge di bilancio dello Stato, uno degli interlocutori, identificato proprio con Honcharuk, rivolgerebbe parole di fuoco all’indirizzo di Zelensky. In particolare, il primo ministro biasimerebbe il presidente della repubblica per avere una “scarsa competenza in economia”, nonché per essersi circondato di “sorosiani”, ossia di consiglieri legati al miliardario-filantropo americano George Soros.

La cerchia “sorosiana” del capo dello Stato di Kiev, afferma la Bbc citando sempre il file audio diffuso dai media locali, viene quindi accusata dal presunto Honcharuk di avere finora promosso politiche dannose per il Paese, indiziate di avere provocato una contrazione della crescita economica nazionale. Quest’ultima, per colpa degli attuali consulenti di Zelensky, sarebbe infatti passata da un tasso di incremento pari al 4,6%, favorito dalle decisioni dei governi precedenti, al 2% scarso di oggi.

Nella registrazione, evidenzia l’emittente britannica, si percepirebbero inoltre parole di grande sconforto da parte della persona identificata provvisoriamente con il premier ucraino, che ammeterebbe di essere anche lui, oltre al presidente della repubblica, “scarso in economia” e che l’esecutivo non avrebbe “alcuna strategia” per affrontare i problemi del Paese.

In seguito alla diffusione sul web e sui canali tv dell’audio imbarazzante, Honcharuk ha provato a reagire allo scandalo, fa sapere sempre la Bbc, denunciando, tramite i social, il fatto che quel file sarebbe stato messo a punto mescolando di proposito frasi dette nel corso di diversi vertici di governo, così da ingannare l’opinione pubblica creando l’impressione che il primo ministro non abbia alcun rispetto per il capo dello Stato.

Nella sua difesa, Honcharuk, rimarca il network londinese, ha poi elogiato Zelensky presentandolo come un “modello di onestà”, ma ha contestualmente annunciato che si sarebbe immediatamente recato dal presidente della repubblica portando in tasca una lettera di dimissioni. La sua uscita di scena, a detta del premier, sarebbe servita a liberare la massima autorità di Kiev dall’imbarazzo di avere un esecutivo indiziato di nutrire antipatie verso il presidente dell’Ucraina.

Il proposito di Honcharuk di incontrare il capo dello Stato presentandosi come dimissionario è stato alla fine tradotto in realtà dal primo questo venerdì, ma la proposta del trentacinquenne di farsi da parte è stata subito rigettata dal leader del partito Servo del Popolo.

Zelensky ha appunto confermato la propria fiducia al premier, esortandolo però a curare gli interessi dei cittadini mettendosi a lavorare con impegno per sanare le profonde disfunzioni dell’ex-repubblica sovietica.

L’ex attore quarantunenne, allo stesso tempo, ha bollato come “davvero spiacevole” la situazione di imbarazzo creatasi nel governo a causa della circolazione del controverso audio e ha in seguito dato due settimane di tempo agli organi inquirenti nazionali per risalire agli autori del file incriminato.

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