Immigrati, terza notte di assalti all'Eurotunnel: tensioni Francia-Inghilterra

Per la terza notte consecutiva, Eurotunnel invaso da centinaia di clandestini. Cameron mette in guardia Hollande: "Faremo tutto il necessario per proteggere i nostri confini"

Immigrati bloccati dalla gendarmerie a Calais
Immigrati bloccati dalla gendarmerie a Calais

Continua l'assalto degli immigrati all’Eurotunnel. Per la terza notte consecutiva, il terminal d’accesso dell’infrastruttura è stato invaso da centinaia di clandestini che sognano di raggiungere la Gran Bretagna. Gli agenti francesi hanno "intercetatto" circa 300 persone. "La Gran Bretagna - tuona il primo ministro inglese David Cameron - non diventerà un paradiso sicuro per i migranti accampati a Calais".

La stampa britannica sciorina titoli bellicosi evocando "la battaglia di Calais". Cameron mette in guardia il presidente francese Francois Hollande:"Sarà fatto tutto quello che è necessario per garantire che i nostri confini siano sicuri". Secondo i calcoli delle autorità transalpine, gli immigrati presenti questa notte nelle vicinanze del sito del tunnel sotto la Manica erano circa un migliaio, un po' meno rispetto ai numeri di ieri (almeno 1.500) e dell’altro ieri (almeno 2.200). "È una situazione insopportabile per tutti e nessuno fa niente. Devono prendere decisioni reali perché Calais è sulla via di trasformarsi nella nostra Lampedusa", denuncia Antoine Osbert, responsabile di una delle Ong francesi che cercano di portare aiuto ai clandestini che, in attesa di poter trovare il modo di arrivare in Gran Bretagna, vivono nel campo che tutti chiamano "la giungla".

Ormai da settimane, il consorzio franco-britannico che gestisce l'Eurotunnel denuncia l'inerzia dei governi di Parigi e Londra invocando "un dispositivo più appropriato". Eurotunnel dichiara di aver bloccato con i propri mezzi ben 37mila immigrati da inizio gennaio, ma ora ritiene di non essere più in grado di gestire la situazione. L’amministratore delegato, Jacques Gounon, ha denunciato in radio "invasioni massicce, sistematiche" e "forse anche organizzate".

La scorsa settimana, la società di gestione annunciò l’intenzione di chiedere ai due Paesi un indennizzo - stimato in 9,7 milioni di euro - per i costi della sicurezza e le perdite legate all’afflusso degli extracomunitari.

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