L'Iran contro Italia e Grecia: "Non acquistano il nostro ​petrolio"

Il ministro iraniano per il petrolio Bijan Zanganeh ha criticato Italia e Grecia per la loro scelta di non acquistare petrolio dall'Iran, malgrado siano due degli otto paesi esenti dal rispettare le sanzioni contro Teheran

L'Iran contro Italia e Grecia: "Non acquistano il nostro ​petrolio"

Sale la tensione tra Italia ed Iran in merito alle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti al governo di Teheran. In un incontro tenutosi oggi, il ministro iraniano per il petrolio Bijan Zanganeh ha infatti criticato l'Italia e la Grecia per non aver ancora acquistato petrolio dall'Iran negli ultimi mesi, nonostante fossero due degli otto paesi esenti dal rispettare le sanzioni. Il ministro Zanganeh ha inoltre affermato come i due Paesi mediterranei non abbiano fornito alcuna spiegazione per giustificare il loro comportamento, affermando:"Nessun paese europeo compra petrolio dall'Iran eccetto la Turchia. Alla Grecia e all'Italia sono state concesse esenzioni dagli Usa, ma non acquistano petrolio iraniano e non rispondono alle nostre domande".

Le sanzioni contro la Repubblica Islamica dell'Iran sono ricomparse lo scorso novembre, dopo la rottura - da parte del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump - dell'Accordo sul nucleare iraniano, firmato dal suo predecessore Barack Obama nel 2015 e finalizzato a fermare i progetti di sviluppo iraniani sulle armi nucleari. Una promessa che secondo l'ex Tycoon è stata però ampiamente disattesa, come ebbe a dire all'epoca: "Abbiamo le prove che Teheran ha mentito sul programma nucleare. L'intesa serve solo alla sopravvivenza del regime a cui permette ancora di arricchire uranio". Con il ripristino delle sanzioni tuttavia, gli Usa hanno concesso ad alcune nazioni (per la precisione Turchia, Cina, India, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Italia e Grecia) di poter continuare ad acquistare temporaneamente petrolio iraniano, anche se solo per sei mesi.

Sempre a margine dell'incontro, il ministro Zanganeh ha dichiarato come le attuali sanzioni sul petrolio abbiano generato una situazione più difficile di

quella vissuta durante la guerra Iran-Iraq degli anni '80, ma ha altresì precisato che Teheran non permetterà agli Stati Uniti di ridurre a zero le proprie esportazioni petrolifere, come auspicato invece dal Presidente Trump.

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