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Mers, una vittima europea: il contagio fa davvero paura

Muore 65enne in Germania infettato negli Emirati Arabi mentre era in vacanza. Il decesso per le complicazioni derivate dalla malattia

Mers, una vittima europea: il contagio fa davvero paura

La Mers fa una vittima in Europa. Un uomo di 65 anni è morto durante la notte in Germania per complicazioni derivate dal virus. Lo riporta la stampa tedesca. L'uomo era stato infettato nel mese di febbraio durante una vacanza negli Emirati Arabi. La notizia è stata confermata dal ministero della Salute tedesco che ha spiegato che l'uomo si è spento lo scorso 6 giugno nella città di Ostercappeln, nel Nord Reno Westfalia.

Mers è un acronimo, sintesi dell’inglese "Middle East Respiratory Syndrome": in italiano, sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus.

Nelle ultime settimane in Corea del Sud ha causato la morte di 19 persone, mentre con i quattro nuovi casi di oggi, i contagiati salgono a 154. Tre dei quattro nuovi pazienti, secondo quanto è stato reso noto dal ministero della Sanità sudcoreano, sono stati infettati nel corso di una visita fatta al Samsung Medical Center di Seul, un ospedale tra i più grandi della capitale, individuato come fonte di contagio per circa la metà dei casi. Ieri la struttura è stata in parte chiusa nel tentativo di bloccare la diffusione del virus.

Anche per questo virus, come successo per Ebola, si sta sperimentando una terapia a base di plasma di persone guarite. Sempre secondo quanto fa sapere il ministero, i test sono iniziati in due ospedali. "La procedura è stata condotta su due pazienti che hanno dato il consenso – è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa - in aggiunta alle terapie usuali". In passato la strategia stata tentata su alcuni pazienti con la Sars, virus "parente" del Mers, su cui ha ridotto la mortalità fino al 23%.

Intanto l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha comunicato i primi risultati delle analisi sul ceppo presente in Corea e Cina, concludendo che si tratta dello stesso che ha colpito il Medio Oriente negli ultimi due anni, senza particolari mutazioni. "Anche la modalità di trasmissione – si legge nel comunicato - è rimasta la stessa. Il numero di nuovi casi in Corea del Sud sta diminuendo, questo suggerisce che le misure di contenimento stanno avendo effetto nel ridurre i contagi. Le misure sono state rafforzate recentemente, ma è ancora presto per dire se questo ha avuto un impatto nella trasmissione della malattia".

Intanto la paura si diffonde tra i turisti, tutti in fuga dalla Corea del Sud e il governo corre ai ripari con l'offerta dei piani assicurativi alle persone straniere in visita nel caso di contagio. Il governo ha reso noto che 108.000 turisti stranieri hanno cancellato i loro viaggi. A partire da lunedì prossimo, saranno garantite le spese di cura e rimborsato il viaggio ai turisti infettati dal virus, oltre a un indennizzo di 3.000 dollari. Circa il 75% delle cancellazioni sono giunte da Cina, Taiwan e Hong Kong. La presidente sudcoreana Park Geun-hye ha deciso di recarsi al Dongdaemun Market, popolare attrazione turistica di Seul, per incontrare lavoratori e salutare i turisti stranieri.

I funzionari del ministero della Sanità, inoltre, hanno detto che anche stranieri residenti in Corea del Sud sono stati messi in quarantena in via precauzionale nelle proprie case a causa della Mers, anche se le possibilità sono "considerate minime".

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