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"Sei nero, non puoi sostenerlo". Gli attacchi di sinistra al supporter di Zemmour

Pioggia di insulti e minacce di morte all'indirizzo di Tanguy David, giovane supporter di colore del candidato francese Éric Zemmour e membro del movimento Generazione Z

"Sei nero, non puoi sostenerlo". Gli attacchi di sinistra al supporter di Zemmour

"Se sei di colore non puoi tifare per il razzista Èric Zemmour". Quando una persona di colore annuncia pubblicamente di essere dalla parte dei conservatori succede che gli immancabili tolleranti e progressisti di sinistra - quelli che predicano amore e tolleranza sconfinata verso i migranti e l'abbattimento di ogni frontiera - accusano la persona in questione di essere un "nero da cortile", riempiendola di insulti e altri epiteti tutt'altro che gradevoli, alla faccia dei buoni sentimenti. In Italia era accaduto in passato, come ha lui stesso testimoniato, al senatore leghista Toni Iwobi, già vicepresidente della commissione Esteri e responsabile Immigrazione del partito di Matteo Salvini. Per la sinistra identitaria e politicamente corretta, infatti, la politica riguarda - anche - il colore della pelle e una persona di origini africane non può stare dalla "parte sbagliata" della storia.

L'ultimo episodio è accaduto in Francia, dove il giovane universitario Tanguy David, membro attivo di Generazione Z, Movimento giovanile a sostegno di Éric Zemmour, è stato ricoperto di insulti e di critiche sui social semplicemente perché, da uomo di colore, sostiene la candidatura alla presidenza del saggista de Le Figaro. Tanguy David era seduto nelle prima fila al parco delle esposizioni di Villepinte, alle porte di Parigi, nel primo comizio da candidato alle elezioni presidenziali del 2022, dove Zemmour e i suoi militanti sono stati aggrediti da violenti antirazzisti.

Insulti social e minacce al supporter nero di Zemmour

Come riporta Libero, la presenza di Tanguy all'evento ha infastidito, e non poco, illustri esponenti della sinistra sedicente antirazzista. Fra questi, una celebre influencer francese e militante di Black Lives Matter, Dairing Tia, che su Twitter lo ha definito il "nero di servizio" di Zemmour, spiegando che "sostenere un razzista quando sei nero è veramente troppo". "Il nero dietro Zemmour ero io. E ne vado fiero. Che fervore, che atmosfera, Éric Zemmour è stato grandioso. Quelli che sono infastiditi dalla mia presenza possono andarsene da qui, la Francia può fare a meno di loro" ha replicato il diretto interessato. E a chi gli contesta il fatto che è stato scelto come bandierina, solo per il colore della sua pelle, Tanguy David risponde per le rime, senza farsi intimorire da decine e decine di hater di sinistra: "Non mi lascio ingannare dalla vostra chiusura mentale che vi porta a pensare che non si possa essere di colore e scegliere di posizionarsi liberamente dietro al candidato che porta avanti le tue idee".

Una sinistra intollerante

Cosa ancor più grave, nelle ultime ore il giovane attivista ha ricevuto pesanti minacce di morte che lui stesso ha riportato e condiviso su Twitter. "Queste minacce di morte confermano solo le mie parole, il pericolo non viene da noi, nemmeno il razzismo. Ma soprattutto non mi impressionano in alcun modo" ha spiegato, allegando il post in cui viene minacciato insieme alla sua famiglia. È chiaro che il punto non è Èric Zemmour: chiunque fosse stato il candidato della destra francese, Tanguy sarebbe stato comunque bollato dalla sinistra identitaria come supporter di un candidato razzista, fascista e omofobo, secondo la consueta prassi della reductio ad Hitlerum.

È la contraddizione, discrimintaroia, dell'antirazzismo liberal secondo cui una persona di colore non può pensare e agire in piena libertà ma deve essere necessariamente "inquadrata" in un'ideologia politica secondo gli stereotipi del progressismo woke.

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