New York sfida Trump: "Nascondiamo i clandestini in casa"

Il presidente vara misura draconiane contro gli immigrati irregolari e i newyorkesi si preparano: "Se deportano i genitori terremo noi i figli"

New York sfida Trump: "Nascondiamo i clandestini in casa"

Una vera e propria rete clandestina per aiutare i clandestini. Giochi di parole a parte, è proprio quello che sta accadendo in queste ore a New York City: diversi abitanti del borough di Staten Island si stanno organizzando per dare una mano - e, se necessario, anche per nascondere - gli immigrati irregolari che il presidente Donald Trump ha promesso verranno espulsi dagli Usa.

Come riferisce il quotidiano londinese The Indepedent, almeno una trentina di residenti della città statunitense affacciata sull'Atlantico avrebbero già deciso di unirsi alla folta schiera di ong e parrocchie pronte ad aiutare gli stranieri ad eludere i controlli e a rimanere sul suolo degli States nonostante le misure draconiane annunciate dalla Casa Bianca.

La solidarietà si concretizza in lezioni reciproche di inglese e di spagnolo, cene comunitarie per rafforzare il senso di un destino comune, scambi di numeri di telefono "per ogni evenienza". In molti offrono la propria casa e qualcuno si prepara al peggio: se il governo, come annunciato, dovesse davvero separare le madri dai figli, diversi newyorkesi si sono detti pronti ad occuparsi dei piccoli.

Curiosamente questo nucleo di supporto agli stranieri si è costituito proprio nella zona più conservatrice della città, quella che più di altre ha votato Donald Trump.

"Se davvero dovessero dividere le famiglie - spiega l'ex poliziotto Michael DeCillis - Sono pronto ad aprire il mio bilocale. Questa non è certo l'America in cui sono cresciuto e non è quella con cui voglio avere a che fare".

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