Guerra in Ucraina

Notte di paura a Kiev (ma senza assalto). Si combatte ancora a Kharkiv

Sirene di allarme aereo attivate già nella tarda serata di sabato, prime esplosioni intorno a mezzanotte ma poi la nottata di Kiev è trascorsa in modo relativamente tranquillo. Tensione a Kharkiv, presa dai russi

Notte di paura a Kiev (ma senza assalto). Si combatte ancora a Kharkiv

Nuova nottata di paura a Kiev, ma il temuto assalto finale da parte dei russi non c'è stato. Nel centro della capitale ucraina la situazione viene descritta come “tranquilla”. Chi può è anche uscito in strada per provare a comprare alcuni generi di prima necessità visto che, anche oggi, dalle 17:00 in poi scatterà il coprifuoco.

Attacco rinviato?

Dal Cremlino nel pomeriggio di sabato avevano fatto sapere che l'esercito russo era pronto ad avanzare su tutti i fronti. Le notizie provenienti dal sud dell'Ucraina, dove Mosca è riuscita a prendere importanti località attorno Mariupol, sembravano far presagire anche a un attacco su Kiev e Kharkiv, le due principali città del Paese assediate oramai da quasi 48 ore.

Alle 21:00 le prime sirene di allarme aeree risuonate nella capitale hanno dato agli abitanti l'impressione dell'inizio del conto alla rovescia. I rumori di spari nel quartiere di Manhattan City, zona occidentale di Kiev, hanno confermato una situazione di tensione.

Tuttavia la serata di sabato è trascorsa senza raid all'interno del centro urbano della capitale. Né si sono registrati scontri. Che la gente si aspettasse una nuova nottata di inferno è confermato anche da notizie la cui diffusione è sembrata più legata alla paura che a un oggettivo riscontro sul campo. Poco dopo la mezzanotte infatti si è parlato di paracadutisti russi lanciati su Kiev e di un assalto “senza precedenti” oramai alle porte. In realtà i bagliori bianchi osservati sul cielo della capitale erano provocati dai traccianti della contraerea ucraina e non da soldati di Mosca pronti a planare sulla città.

L'attacco russo dunque sembra al momento rinviato. Forse alla base della scelta potrebbe esserci una chiara strategia militare volta a non entrare in profondità nei grandi centri abitati. Oppure i vertici russi vogliono, prima di avventurarsi nella guerriglia urbana, aspettare l'esito di possibili trattative sottobanco tra le parti.

Bombardati depositi di carburante e gasdotti

Ad alimentare la paura questa notte ha contribuito anche una violenta esplosione nella cittadina di Vasylikv, situata a circa 40 km a sud di Kiev. È la stessa località dove è presente un importante aeroporto militare da cui venerdì notti i russi hanno iniziato l'avanzata dai quartieri meridionali della capitale ucraina.

Dopo l'esplosione è stata notata una grande nuvola di fumo proveniente da un deposito di carburante. L'impianto di stoccaggio è stato centrato dal raid e ha provocato un incendio visibile anche da alcuni quartieri di Kiev. Il sindaco di Vasylkiv ha invitato la gente a rimanere a casa con le finestre chiuse per evitare problemi alla salute.

Anche a Kharkiv una violenta esplosione ha coinvolto un'infrastruttura importante. Si tratta, in particolare, di un gasdotto che passa non lontano dal centro cittadino. La deflagrazione ha dato vita a un incendio non ancora domato.

Possibile avanzata su Kharkiv

Proprio da Kharkiv sono arrivate nelle prime ore del mattino notizie circa un'importante avanzata iniziata dai russi in città. I militari di Mosca, in particolare, da giovedì risultano assiepati poco a nord del centro cittadino. Ieri sera l'intera periferia di Kharkiv è stata presa pesantemente di mira, il bombardamento del gasdotto rientra tra gli episodi riguardanti i raid sulla città.

Le avanguardie delle truppe russe si starebbero dirigendo verso il centro. A confermarlo sono fonti della Difesa russa citate da Interfax, secondo cui 471 militari ucraini sono stati catturati a seguito di una resa volontaria. Ma anche fonti di Kiev hanno confermato gli sviluppi provenienti da Kharkiv. Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell'Interno di Kiev, su Telegram ha dichiarato che “un gruppo di forze speciali della Federazione Russa ha appena fatto irruzione in città attraverso Alekseevk”.

Sulle sorti della seconda città ucraina ci sono molte notizie contradditorie. Fonti russe hanno parlato di una presa del controllo del territorio. Questo grazie ai rinforzi arrivati all'alba da Belgorod. Fonti ucraine, al contrario, pur ammettendo la presenza dei soldati di Mosca hanno fatto sapere di controllare parte di Kharkiv e di una situazione in cui i propri militari sono ancora alle prese con i combattimenti. Oleg Sinegoubov, governatore dell'oblast di Kharkiv, ha scritto sui social che il capoluogo è nelle mani di Kiev.

Lukashenko: "Sanzioni spingono Russia verso guerra nucleare"

"Le sanzioni contro la Russia sono peggio di una guerra. La Russia viene spinta verso una terza guerra mondiale". A preonunciare queste parole è stato il presidente bielorusso Alexandar Lukashenko, presidente della Bielorussia e alleato di Vladimir Putin.

"In una situazione come questa dovremmo essere consapevoli che ci sono tali sanzioni - ha dichiarato ancora Lukashenko - Si parla tanto di settore bancario, gas, petrolio, Swift. È peggio della guerra. La Russia viene spinta verso una terza guerra mondiale. Dovremmo essere molto riservati e stare alla larga da essa.

Perché la guerra nucleare è la fine di tutto".

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