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Il Pakistan ha un nuovo presidente: Imran Khan

Il Pakistan ha un nuovo presidente, si chiama Imran Khan e fa parte del Movimento per la Giustizia del Pakistan. Nel frattempo sono stati denunciato brogli dal partito uscente

Il Pakistan ha un nuovo presidente: Imran Khan

Il Pakistan ha un nuovo presidente, si chiama Imran Khan, ha conquistato ben 119 seggi (ne servono 137 per vincere) e fa parte del Movimento per la Giustizia del Pakistan

Dopo giornate tumultuose e sentite elezioni, dove tra attentati e promesse di reintroduzioni della sharia, il paese ha un nuovo presidente che si chiama Imran Khan. La lista è in testa avendo già conquistato ben 119 seggi, ne servono 137 per vincere. Nel frattempo il partito uscente, la Lega musulmana pakistanza-Nawaz (64 seggi), ha iniziato a denunciare brogli elettrorali. Lo spoglio è ancora in corso e sul filone del partito uscente, anche tutti gli altri partiti hanno iniziato a contestare i primi risultati dello spoglio.

Il fratello dell'ex premier Nawaz, ora in carcere, e leader del partito ha dichiarato:"Ciò che hanno fatto oggi ha respinto il paese indietro di 30 anni, la gente non lo sopporterà". Il partito Ppp, Pakistan peoples party, un tempo molto influente si è allineato a quanto detto dal fratello di Nawaz dicendo che addirittura moltissimi rappresentati del partito sarebbero stati esclusi dal conteggio dei voti. La situazione è caotica e, nonostante gli spogli stiano procedendo regolarmente, si accendono focolai di denunce di frodi elettorali. Gli unici ritardi, fa sapere la Commissione elettorale pakistana, si sono registrati a causa dell'impiego di un nuovo software che sta rallentando gli spogli elettorali. Il direttore del centro ha contestato le accuse dei partiti che si trovano in minoranza, dicendo:"Queste elezioni non sono manipolate ma al 100 per cento eque e trasparenti".

Un bagno di sangue ha travolto il paese, all'apertura dei seggi un attentato a Quetta ha provocato 31 morti e ferito 32 persone. L'affluenza alle urne ha confermato il risultato del 2013, ovvero delle scorse elezioni, siamo intorno al 50 o 55 per cento.

Le elezioni sono state caratterizzate anche da un governo che, durante tutta la campagna elettorale, ha cercato di incentivare la presenza femminile dentro le urne in una società caratterizzata da un fortissimo maschilismo.

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